La notizia è una vera bomba che giunge da uno studio in cui hanno unito le forze fisici di Harvard e dell’Università di Bonn. La ricerca uscita su Astronomy & Astrophysics solleva dubbi sul principio di isotropia dell’universo mettendo in pericolo i cardini del principio cosmologico.
Ma cosa sostiene il principio cosmologico? Che l’universo è omogeneo, cioè la materia è distribuita in maniera uniforme in esso e che è isotropo, cioè non ha una direzione privilegiata nello spazio, non hai un nord o un sud e l’espansione del cosmo è identica in tutte le direzioni.
La ricerca, guidata dal primo autore il dr Konstantinos Migkas dell’Istituto di Astronomia dell’Università di Bonn, mirava proprio a mettere alla prova il principio dell’isotropia dell’universo e il risultato è stato sconvolgente per le nostre teorie cosmologiche.
Ho dimenticato di sottolineare l’ovvio, il nostro Sistema Solare (per esempio) è tutt’altro che omogeneo, il principio cosmologico è valido su larga scala.
Se l’universo è isotropo si espande uniformemente in tutte le direzioni, gli scienziati hanno puntato l’attenzione sugli ammassi di galassie che emettono raggi X che possono essere captati dalla Terra.
Se l’universo si espande uniformemente in tutte le direzioni vuol dire che gli ammassi di galassie dovunque si trovino si dovrebbero allontanare da noi ad una velocità che dipende solo dalla distanza (più distanti da noi sono più velocemente si allontanano) e non dalla direzione in cui si allontanano.
Invece le osservazioni effettuate con i telescopi satellitari Chandra e XMM-Newton hanno mostrato delle discrepanze, galassie che splendono più debolmente di quanto ci saremmo aspettati ed altre più luminose. Se una galassia è meno luminosa di quanto ci aspettavamo vuol dire che è più lontana da noi di quanto abbiamo dedotto dalla velocità con cui si sta allontanando.
Ci sono tre possibili spiegazioni per queste osservazioni:
1) la prima è che la luce delle galassie che appaiono più deboli sia assorbita da qualche nube di polvere o gas che non riusciamo a vedere posta tra noi e loro, però osservazioni fatte a lunghezze d’onda diverse dai raggi X sulla luce di quelle stesse galassie sembrano mostrare le stesse discrepanze, qualsiasi nube ci possa essere in mezzo è molto improbabile filtri radiazioni a diverse lunghezze d’onda;
2) la seconda possibile spiegazione sono i cosiddetti flussi massivi, cioè alcuni ammassi di galassie si muoverebbero in una certa direzione continuamente per via dell’interazione gravitazionale con qualche grande struttura e dunque la velocità con cui si allontanano da noi non è determinata solo dall’espansione dell’universo;
3) la terza possibile spiegazione, la più inquietante, è: e se l’universo non fosse affatto isotropo?
gli scienziati fanno l’esempio del pandolce che lievita e dell’uvetta al suo interno, le galassie sono l’uvetta, e se lo spostamento dell’uvetta (cioè delle galassie) fosse dovuto alla non uniforme lievitazione dell’universo? Come se il lievito fosse distribuito non uniformemente. Questo effetto potrebbe essere provocato da qualche sconosciuta proprietà della misteriosa energia oscura che potrebbe accelerare l’espansione dell’universo in certe regioni.
Se fosse giusta la terza ipotesi addio al principio cosmologico, pietra angolare delle nostre costruzioni cosmologiche.
Roberto Todini