La terra del Sol Levante ha un nuovo principe ereditario: Akishino, fratello minore dell’attuale imperatore.
Il Giappone racchiude da sempre un fascino magnetico per le giovani menti occidentali. Tra arti marziali che rasentano la fantascienza, una storia (e una dinastia) che sconfina nell’origine dei tempi, a volte si tende a dimenticare quanto il paese sia globalizzato e moderno. A tal proposito, per quanto paradossale possa sembrare, l’8 novembre 2020, il principe Akishino, fratello minore dell’attuale imperatore, è stato nominato erede al Trono del Crisantemo.
Il crisantemo (kiku) è il monsho, o blasone, dell’Imperatore del Giappone; dunque, kikukamonsho significa letteralmente blasone del Crisantemo, il simbolo della dinastia imperiale. L’attuale imperatore sessantenne, Naruhito, ha approvato la nomina di suo fratello minore come principe ereditario, dunque secondo in linea di successione, dopo la sua dipartita.
La cerimonia d’investitura si è tenuta al palazzo imperiale di Tokyo. Il principe Akishino, noto anche come principe Fumihito, ha preso parte all’evento indossando il tradizionale abito arancione. Al termine della celebrazione, durata soltanto 15 minuti, in forma separata e privata per rispettare le norme antivirus, il principe ha ereditato una spada imperiale, che simboleggia il suo status di principe ereditario.
La casa imperiale: regole severe
La casa imperiale giapponese è tra le dinastie più antiche e longeve. Tuttavia, dopo la Seconda Guerra Mondiale e la pretesa da parte degli alleati di svecchiare e rimodernare la Costituzione, per renderla più liberale, l’imperatore ha perso il ruolo di politico dominante e, attualmente, egli stesso e la sua famiglia sono il simbolo dell’unità dello Stato giapponese, ma esercitano un ruolo puramente cerimoniale, in quando non possiedono alcuna sovranità. Dal 1946 a oggi la Costituzione giapponese è stata pressoché intoccata.
Ciò non toglie che ci siano ancora pratiche e regole severe per gli imperiali. Infatti, l’imperatore Naruhito ha una figlia, Aiko, di diciotto anni, che avrebbe potuto diventare la principessa ereditaria al Trono, al posto dello zio Akishino. Purtroppo, la Costituzione prebellica non consente alle donne di diventare imperatrici.
Non solo la principessa Aiko, ma anche le figlie maggiori del principe Akishino sono state escluse. Il secondo il linea di successione al trono, è il figlio quattordicenne di Akishino, l’unico maschio della famiglia.
Ma non è tutto. A differenza di quanto avviene per gli uomini (com’è accaduto in primis per il principe Akishino e per l’imperatore padre, Akihito), le donne della famiglia imperiale non possono scegliere un marito che non faccia parte dell’aristocrazia; pena la messa al bando dalla famiglia. E’ risaputo che l’onore e il rispetto delle leggi siano fondamentali per la cultura giapponese.
Eppure, i sondaggi hanno mostrato che i giapponesi sono favorevoli a vedere al Trono un’imperatrice donna. La stessa principessa Aiko è diventata piuttosto popolare. In un’intervista, anche il principe Akishino si è detto favorevole a un’equa ripartizione dei diritti e dei doveri imperiali, senza esclusione di genere; ma la sua opinione sulla possibilità di vedere donne al trono è ancora poco chiara.
Il rito dell’investitura “Rikkoshi no rei“, ha portato a termine una serie di rituali imperiali, iniziati con l’abdicazione dell’imperatore padre, Akihito, e con la nomina a imperatore del Giappone di Naruhito, nel 2019. L’abdicazione di Akihito in favore del figlio è stata la prima dopo 202 anni di storia.
Antonia Galise