Il gruppo libanese Hezbollah ha sparato 10 razzi verso le forze israeliane venerdì, attirando così il fuoco di ritorsione di Israele nel sud del Libano. Prima di giovedì, gli ultimi attacchi aerei di Israele sul Libano risalivano al 2014, quando venne colpito il territorio vicino al confine siriano. Si tratta del primo scambio di fuoco in 7 anni tra Israele e Libano.
Il gruppo sciita pesantemente armato e sostenuto dall’Iran ha riportato, in seguito ai razzi lanciati, che gli attacchi aerei israeliani hanno colpito terreno aperto in Libano. Gli aerei israeliani colpiscono abitualmente obiettivi palestinesi a Gaza e obiettivi di Hezbollah o iraniani in Siria. Questo, però, è il primo scambio di fuoco dal 2014 che ha riguardato obiettivi in Libano.
“è una situazione molto pericolosa, con ritorsioni da entrambe le parti negli ultimi due giorni”, ha affermato la forza di pace UN nella regione, UNIFIL.
La situazione, infatti, è rimasta precaria dopo la marcata escalation lungo il confine, ma entrambe le parti sono state “molto attente ad evitare vittime”.
“[Stanno] procedendo con cautela perché qualsiasi mossa sbagliata qui potrebbe portare a una guerra totale“, ha affermato una reporter dal Libano, Khodr.
L’esercito israeliano ha detto che “considera lo stato del Libano come responsabile di tutte le azioni che hanno origine nel suo territorio”.
Hezbollah ha infine rilasciato un video dell’assalto che mostra un lanciarazzi mobile che si posiziona, solleva il lanciatore e spara razzi contro Israele.
Gli abitanti di un villaggio nel distretto libanese meridionale di Hasbaya hanno fermato un camion che trasportava un lanciarazzi multiplo usato nell’attacco di venerdì. Un video condiviso sui social media mostrava abitanti arrabbiati che bloccavano il passaggio e accusavano Hezbollah di mettere in pericolo la vita dei civili.
Le ragioni dell’attacco ed il coinvolgimento dell’Iran
Sami Nader, del Levant Institute for Strategic Affairs, ha affermato che la recente escalation è parte di dinamiche regionali più ampie che coinvolgono l’Iran.
“Questo non è un problema o uno scontro tra le fazioni libanesi e Israele”, ha detto.
“Deve essere messo nel contesto più ampio del confronto con l’Iran, che è ciò che sta accadendo nel mondo arabo, in termini di targeting di barche e navi”.
Il ministro della difesa israeliano, infatti, ha detto che l’esercito del paese è pronto a intervenire contro l’Iran, definendolo “un problema globale e regionale”. Questa dichiarazione si fonda sulla tesi israeliana per cui dietro l’attacco alla petroliera Mercer ci sia l’Iran. Israele sostiene di aver fornito agli alleati “prove concrete” mentre Teheran ha respinto le accuse, dicendo che avrebbe “risposto con decisione” in caso di attacco.
Durante un incontro tra il capo dei guardiani della rivoluzione iraniani ed il vice segretario generale di Hezbollah è stato detto: è sufficiente che “Israele commetta un errore” e “sarà la loro morte”. Nella stessa giornata, Salami ha affermato che l’Iran ha le “capacità per annientare Israele”.
Francesco Maria Trinchese