Accade al liceo scientifico “Oriani” di Ravenna: scrivono “Il preside è gay” in nero sul muro della scuola, ma il dirigente scolastico decide di non cancellare l’offesa.
Una reazione inaspettata, quella del preside Gianluca Dradi, che ha colto l’occasione di un gesto così irrispettoso per lanciare un messaggio e dare un insegnamento ai suoi studenti.
Scrivono un’offesa omofoba rivolta al Preside sul muro della scuola, eppure lui pensa che cancellarlo non sarebbe una giusta lezione come quella che potrebbe rivelarsi -invece- lasciare quel gesto permanente alla vista di tutti.
“Mi piacerebbe che fra qualche tempo l’autore, ripassando davanti a quel muro, possa ravvedersi e vergognarsi di aver pensato che quell’epiteto fosse un’offesa“. Il dirigente scolastico giustifica così la sua decisione in un’intervista fatta dal Resto del Carlino.”Ha prevalso l’idea di cogliere l’occasione per un piccolo gesto educativo nei confronti del presunto autore“.
Un insegnamento simbolico che cerca di combattere il bullismo omofobico e ogni forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, sia di natura sia fisica che psicologica.
“Ciò che offende – ha scritto il Preside su Facebook, come riporta la stampa locale – non è la falsa attribuzione di una condizione, ma il fatto che uno studente del mio liceo l’abbia pensata come un’offesa. Non la farò cancellare: resti lì come pietra d’inciampo per l’intelligenza umana. #nonnellamiascuola”.
Il caso di questi graffiti shock ha indignato, ovviamente, anche molti attivisti: dall’intervento di Arcigay a quello dell’Unione degli atei e agnostici razionalisti, si sono schierati tutti in favore del dirigente scolastico.
L’ennesima umiliazione omofobica ma con una reazione rivoluzionaria. Un gesto educativo che mira a dare un messaggio positivo nella lotta contro ogni forma di discriminazione.
Il commento di Ciro di Maio, Presidente Arcigay Ravenna sintetizza la lezione di vita che il Preside ha voluto dare ai suoi studenti, con un gesto semplice e significativa.
“Troviamo la modalità scelta dal Preside un eccellente esempio dal punto di vista dell’educazione in quanto l’educazione non si può fare solamente sui libri con la conoscenza astratta e teorica, ma anche con il buon esempio e con l’applicazione pratica dei principi di solidarietà e rispetto, alla base del funzionamento del sistema scuola.”
Ricordandoci che la violenza, seppur verbale, non si combatte con la violenza.
Rossella Papa