Il presepe di Banksy appare sul web e sui social network, diventando subito virale in questo clima di festività natalizia.
L’anonimo ed amato street artist inglese ci presenta, come suo solito, il suo nuovo lavoro artistico attraverso il suo profilo personale di Instagram.
https://www.instagram.com/p/B6VOhqjnDBy/
Il presepe di Banksy:
Qui infatti viene pubblicata l’immagine di un presepe, in cui appaiono le classiche figure della Madonna, di Giuseppe e del Bambinello Gesù, circondati dal bue e dall’asinello che lo riscaldano all’interno della mangiatoia.
A circondarli però stavolta non sono le pareti legnose e consumate di una stalla. Bensì sono cinque imponenti blocchi di cemento, un muro, che li racchiude e fa da scena.
Al centro di questa enorme parete, proprio sulle teste della famiglia, viene raffigurata una grande stella cometa, così come da tradizione.
E’ quest’ultima a fare un enorme differenza nell’opera, dato che appare come una breccia, provocata da un’arma da fuoco.
Non a caso l’artista ha intitolato questo lavoro ‘’Scar of Bethlehem’’, tradotto in italiano come “La cicatrice di Betlemme”. E la scelta del luogo in cui è comparsa non è affatto stata casuale o banale.
L’opera viene presentata nel Walled-Off Hotel:
Il presepe viene installato a Betlemme, più precisamente nella città di Cisgiordania, nell’albergo voluto dal misterioso artista inglese chiamato ‘’Walled-Off Hotel’’.
Questo hotel inaugurato nel 2017 con il contributo di Banksy, contiene altre sue opere di denuncia, realizzate anche con la collaborazione di altri artisti.
Questo hotel inoltre affaccia proprio sul muro fatto costruire da Israele per separare la città palestinese dai territori di Gerusalemme Est.
Ed è proprio qui che ci viene rivelato il vero significato dell’opera, che descrive una tematica storica e sociale attuale.
Sulle mura che circondano il presepe, compaiono anche alcune scritte incise in francese ed in inglese, parole come ‘’amore’’, ‘’libertà’’ e ‘’pace’’.
L’opera definita il ‘’presepe di guerra’’:
L’opera è in realtà anche definita come un ‘’presepe di guerra’’, e quelle pareti evocano in realtà tutti i muri del mondo. Le strade chiuse e sbarrate di fronte a chi ha il bisogno di fuggire da una realtà oppressiva e pericolosa. Proprio come la profuga famiglia di Nazareth, che aveva trovato riparo in una stalla.
E’ anche proprio su quel muro però, che viene inciso un messaggio di speranza e di libertà.
Non soltanto attraverso le frasi che incitano il termine della guerra, ma anche da quel foro che preannuncia l’arrivo di una stella cometa. Un segnale di augurio e di fortuna, posto su quel muro e su quelle pareti bombardate, che crolleranno, prima o poi.
Luisa Oranti