IL PREMIO LENIN PER LA PACE: STORIA DI UNA MEDAGLIA
Il premio Lenin per la pace (“Premio Lenin internazionale per il consolidamento della pace tra i popoli”) si poteva considerare come una risposta al più celebre premio Nobel per la pace. Il premio assunse questa denominazione il 6 settembre 1956, a seguito dello storico discorso di febbraio tenuto da Nikita Chruščёv nel XX Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Infatti fino ad allora il premio era intitolato a Stalin, come stabilito il 21 dicembre 1949. Si trattò di un’iniziativa per celebrare il suo 70° compleanno. Il premio Stalin per la pace fu conferito tra il 1950 e il 1955. In seguito al cambio di nome, ai vincitori fu chiesto di restituire i premi ricevuti per scambiarli con i nuovi premi intitolati a Lenin.
I premi Stalin e Lenin per la pace in realtà si inseriscono (al pari del Nobel per la pace) in uno scenario più ampio, che prevedeva altri tipi di premiazioni. Il premio Stalin di Stato (da non confondere con quello per la pace) fu creato nel 1941 e abolito nel 1954, e prevedeva la premiazione di coloro che eccellessero in determinati campi della conoscenza o che avessero dato un importante contributo alla causa socialista. Venne sostituito dal “premio di Stato dell’Urss” nel 1966, che era conferito in occasione dell’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre a personalità che si distinguessero nei campi dell’arte, della scienza, della tecnologia e della letteratura. Questi premi, e anche il Lenin per la pace, smisero di essere assegnati nel 1991 con la dissoluzione dell’URSS. Vennero sostituiti con premi conferiti dalla nuova Federazione russa.
DIFFERENZE CON IL NOBEL
La fase di convivenza tra il premio Nobel per la pace e il corrispettivo sovietico Stalin/Lenin ha abbracciato quasi tutta la seconda metà del Novecento, coincidendo grosso modo anche con la Guerra fredda. Sono state molte le differenze tra i due premi. Innanzitutto, il Nobel per la pace viene assegnato in Norvegia, a differenza delle altre categorie dello stesso premio che vengono invece assegnate in Svezia. La scelta del vincitore spetta a un comitato norvegese formato da cinque membri scelti dal Parlamento. È l’unico tra i Nobel che può essere conferito anche ad una organizzazione (es. Croce Rossa internazionale nel 1917, 1944 e 1963; Amnesty nel 1977; ONU nel 2001; Unione europea nel 2012). Il primo conferimento risale al 1901 e vi sono state numerose occasioni in cui non venne assegnato. Accadde più volte sia tra il 1914 e il 1944 (a causa delle due guerre mondiali) che successivamente, per via dei momenti di crisi della Guerra fredda.
Il premio Lenin per la pace poteva essere conferito più volte nell’arco dello stesso anno. Veniva assegnato da un comitato scelto dal governo sovietico. Dopo il cambio di nome, il premio venne conferito per la prima volta nel 1957 a ben otto persone diverse. Tra queste c’era anche il sociologo e poeta italiano Danilo Dolci. Tranne che in un paio di occasioni, il premio (prima Stalin, poi Lenin) non subì interruzioni tra il 1950 e il 1990, a differenza del Nobel per la pace. Un altro premio interessante del periodo sovietico e sopravvissuto all’avvento della Federazione russa è quello per particolari meriti nelle arti e nello spettacolo. In principio tale premio era chiamato Artista del popolo dell’Unione sovietica e fu conferito per la prima volta nel 1936. Divenne in seguito il premio Artista popolare della Federazione Russa. In entrambi i casi però, era riservato solo ai cittadini (prima sovietici, poi russi).
ILLUSTRI VINCITORI
Il fatto che prima il premio Stalin e poi quello Lenin per la pace fossero conferiti principalmente a soggetti stranieri, rientrava nella ricerca di aumentare l’influenza sovietica fuori dal proprio “blocco”. La Guerra fredda fu prima di tutto uno scontro ideologico, all’interno del quale inserire le più vistose contrapposizioni militari, politiche ed economiche. Conferire dei premi non solo a personalità interne all’Unione, ma anche a stranieri vicini al socialismo o meno, in qualche modo era utile per diffondere e far conoscere la realtà sovietica fuori dai propri (enormi) confini.
Tra i numerosi vincitori del premio Stalin per la pace si annoverano Pablo Picasso (anche premio Lenin nel 1962), il fisico francese Frédéric Joliot-Curie (già Nobel per la chimica nel 1935), Pablo Neruda (Nobel per letteratura nel 1971) e lo scrittore tedesco Bertolt Brecht. Per motivi legati agli eventi storici, si ricordano anche lo scrittore statunitense Howard Fast nel 1953 (anno della morte di Stalin, dell’elezione di Eisenhower e della parte finale della guerra di Corea, uno dei punti più “caldi” tra Washington e Mosca durante la Guerra fredda) e il politico italiano Pietro Nenni, che restituì il premio nel 1956 in polemica con l’URSS per l’invasione dell’Armata rossa in Ungheria.
Come premio Lenin fu invece assegnato a personalità quali Nikita Chruščёv, Sukarno, Fidel Castro, Nehru, Miguel Angel Asturias (Nobel per la letteratura nel 1967), gli artisti italiani Giacomo Manzù e Renato Guttuso, Salvador Allende, Leonid Brezhnev, Indira Gandhi e Nelson Mandela (in carcere al momento dell’assegnazione). Oltre a moltissimi europei, furono premiati anche diversi statunitensi. Un dettaglio non da poco, col senno di poi.
Mario Rafaniello