L’intelligenza artificiale (IA) è al centro di un dibattito sempre più acceso, poiché le sue applicazioni si moltiplicano. Mentre molti temono che l’IA possa sostituire il lavoro umano, emergono anche prospettive sorprendenti. In particolare, l’IA si rivela capace, oltre che a prevedere malattie genetiche rare, anche a prevenire la homelessness, una situazione di estrema precarietà abitativa.
L’intelligenza artificiale (IA) è diventata una tematica che viene sempre più discussa, a causa della sua crescente diffusione e dell’ampio spettro di applicazioni. Molti individui esprimono preoccupazioni riguardo alla possibilità che l’IA possa sostituire il lavoro umano, addirittura mettendo in discussione la professione di psicologo. Tuttavia, è possibile non concentrarsi esclusivamente sugli aspetti negativi di questa tecnologia.
L’IA sembra possedere la capacità di prevedere e persino prevenire malattie genetiche rare, e ciò rappresenta solo uno dei suoi molteplici utilizzi. In particolare, un recente studio condotto negli Stati Uniti ha portato alla luce un risultato straordinario: l’IA è in grado di anticipare e prevenire la condizione di “homelessness”, ovvero l’assenza di una dimora, per individui che, per svariate ragioni, potrebbero trovarsi in questa difficile situazione in un futuro prossimo.
Il contesto del problema
L’innovazione nell’uso dell’IA per prevedere e prevenire la homelessness è emersa in un contesto in cui il numero di senzatetto è in costante crescita, con particolare riferimento a città come Los Angeles. La situazione è stata descritta come “urgente” da Dana Vanderford, che lavora nell’Unità di Prevenzione per gli Homeless del Dipartimento dei Servizi Sanitari della Contea di Los Angeles. Vanderford ha sottolineato l’importanza di trovare soluzioni efficaci a questa problematica e di intervenire tempestivamente.
Il funzionamento del programma basato sull’IA
Il programma che utilizza l’IA per prevedere chi, in un futuro o in un determinato arco temporale, potrebbe affrontare gravi difficoltà economiche si basa su un approccio di raccolta e analisi dati. Questo sistema tiene traccia delle informazioni provenienti da sette enti della contea, tra cui dati relativi alle visite al pronto soccorso, assistenza per la salute mentale, diagnosi di disturbi da abuso di sostanze, arresti e iscrizioni a istituti che forniscono aiuti alimentari.
Attraverso una complessa elaborazione dati, l’IA è in grado di identificare un elenco di individui considerati a rischio di perdere la propria dimora. In poco più di due anni, il programma anti-povertà basato sull’IA ha contribuito a migliorare le condizioni di vita di ben 560 persone. I risultati completi dello studio saranno resi pubblici nel 2026, data di scadenza dei finanziamenti previsti per l’avvio del programma, che ammontano a circa 31 milioni di dollari.
Implicazioni e prospettive future nel prevenire la homelessness
I risultati positivi ottenuti attraverso l’utilizzo dell’IA per la prevenzione della homelessness hanno ispirato altri territori, tra cui la Contea di San Diego, a considerare l’adozione di programmi simili basati sull’analisi predittiva per combattere in anticipo la povertà. Questo sviluppo dimostra il potenziale significativo dell’IA nel migliorare la qualità della vita e nel mitigare le sfide sociali.
L’utilizzo dell’IA per prevedere e prevenire la homelessness costituisce un importante passo avanti nella gestione delle problematiche sociali. Questo innovativo approccio offre una prospettiva promettente per affrontare la crescente sfida della homelessness e contribuire a garantire una maggiore stabilità e benessere per le persone vulnerabili. La combinazione di dati e intelligenza artificiale offre un nuovo strumento nell’arsenale delle soluzioni sociali, aprendo la strada a una possibile riduzione dei problemi legati alla povertà.