La capitale lituana Vilnius e la città polacca di Lublino, distanti più di 600 chilometri, si collegano tra loro attraverso un portale tecnologico. L’installazione prende il nome di “Portal: a bridge to the United Planet” e sarà presto replicata in altre città, mostrandoci piccole parti di mondo che, apparentemente, possono sembrarci lontane.
Il portale è formato da due grandi strutture circolari: una installata accanto alla stazione ferroviaria di Vilnius e l’altra a Plac Litewski, nel centro di Lublino. Le installazioni sono dotate di due schermi e telecamere, ciascuna delle quali trasmette immagini in tempo reale all’altra città. Si tratta di un’iniziativa straordinaria in grado di creare una sorta di ponte visivo, incoraggiando le persone a riflettere sull’importanza del concetto di unità. Il portale non rappresenta altro che un invito a lasciarsi alle spalle le avversità e i disaccordi del passato.
Ad unire le due città vi è inoltre un legame storico: l’1 Luglio 1596, Polonia e Lituania firmarono l’Unione di Lublino. La fusione in un’unica realtà del Regno di Polonia e del Granducato di Lituania prese il nome di Repubblica dei due Popoli o Confederazione polacco-lituana.
Il progetto
La realizzazione è stata curata dagli ingegneri del LinkMenu Fabrikas del Creativity and Innovation Center presso l’Università di Tecnologia di Vilnius. Al progetto hanno partecipato anche la Fondazione Benediktas Gylys, la città di Vilnius e la città di Lublino. “Dal design e modellazione 3D, allo sviluppo di contenuti digitali e alle sfide logistiche: un progetto come questo richiede un team ampio e multifunzionale” – ha dichiarato il direttore di LinkMenu Fabrikas, Adas Meskenas. “Progetti significativi come questo nascono quando persone diverse riescono a lavorare insieme e raggiungere la sincronicità”.
La pandemia che stiamo vivendo ha imposto ai cittadini molte limitazioni sugli spostamenti, soprattutto verso gli altri paesi. Questo progetto, concluso dopo cinque anni di duro lavoro, prende dunque vita in un periodo ottimale, portando un po’ di curiosità nelle due città. Al momento le installazioni sono mute e permettono solo la trasmissione di immagini. Gli ideatori stanno però pensando di introdurre delle funzioni audio, al fine di collegare ancora di più i cittadini delle due città, soprattutto in occasione di eventi speciali.
“L’umanità sta affrontando molte sfide potenzialmente mortali come la polarizzazione sociale, il cambiamento climatico o i problemi economici. Ma se osserviamo la situazione da vicino, non è la mancanza di brillanti scienziati, attivisti, leader, conoscenza o tecnologia a causare queste sfide. È il tribalismo, la mancanza di empatia e una percezione ristretta del mondo, che viene spesso limitato ai nostri confini nazionali“, afferma Benediktas Gylys, presidente della Fondazione Benediktas Gylys.
Oltre che evocare la sfera fantascientifica, la forma circolare vuole rimandare il pensiero alla ruota del tempo. È un’esperienza che vuole avvicinare culture differenti e farci sentire più connessi durante il periodo storico che stiamo vivendo, in attesa di un ritorno alla normalità.
Annie Francisca