Allo scoccare del 2024, l’Italia inaugura una nuova era di relazioni internazionali con il debutto del Piano Mattei per l’Africa. La prima Conferenza di vertice tra capi di Stato e di governo, sotto la presidenza italiana del G7, ha visto la presentazione di un piano definito come ambizioso che mira a stabilizzare e rafforzare dal punto di vista economico i paesi africani. Il piano Mattei per l’Africa, denominato in onore di Enrico Mattei, simbolo del multilateralismo italiano ed ex presidente dell’ENI, promette di essere un catalizzatore per una collaborazione sostenibile, affrontando le cause profonde dei flussi migratori e contribuendo alla stabilità regionale.
Da oggi in poi, ci saranno sempre più informazioni e dettagli sul piano Mattei per l’Africa, che già hanno generato problematiche sulle relazioni internazionali e l’impatto ambientale – in particolar modo nella relazione tra l’Italia e il continente africano.
L’inizio di un nuovo capitolo
Il vertice Italia-Africa, svoltosi al Senato, segna l’inizio di un nuovo capitolo nelle relazioni internazionali italiane. La premier Giorgia Meloni ha svelato stamani i dettagli del Piano Mattei per l’Africa, un’ambiziosa iniziativa volta a stabilizzare l’area africana dal punto di vista economico. Le politiche conservatrici della destra al governo sono sempre un punto fisso, visto che è stata specificata l’attenzione nei confronti della politica delle migrazioni. Un occhio particolare è infatti puntato alla graduale riduzione dei flussi migratori verso l’Europa.
La visione strategica di Giorgia Meloni nel piano Mattei per l’Africa
Giorgia Meloni, nel delineare il quadro politico del Piano Italia-Africa, enfatizza la necessità di una collaborazione “non predatoria” e propone un approccio che sia di pari livello con l’Africa. Il summit, prima Conferenza di vertice elevata a rango di capi di Stato e di governo, testimonia il nuovo ruolo dell’Italia nella politica internazionale.
Accanto alla presidente del Consiglio, un simbolo forte è quello incarnato da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. La commissaria ha accolto positivamente il Piano Mattei, sottolineando che si integra con l’iniziativa europea “European Global Gateway” da 150 miliardi di euro. Meloni esprime gratitudine per la partecipazione dei vertici europei, evidenziando il sostegno dell’Europa all’impegno italiano. Senza l’appoggio europeo, l’Italia non avrebbe nè la forza politica nè tantomeno quella economica, visto che il piano Mattei per l’Africa sarebbe finanziato anche dai 7 grandi e dall’Unione Europea.
Gli investimenti del Piano Mattei per l’Africa
Il Piano Mattei, denominato così in onore di Enrico Mattei, mira a investire 5,5 miliardi di euro in crediti, operazioni a dono e garanzie. Meloni rivela che il fondo italiano per il clima contribuirà con circa 3 miliardi, mentre 2,5 miliardi e mezzo provengono dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo. La prima serie di progetti si concentrerà su energia rinnovabile, formazione professionale e progetti agricoli in diverse nazioni africane. Ci sono alcuni progetti finanziari ancora in fase di definizione: uno tra questi è quello di creare un’apposita cassa depositi e prestiti per incentivare gli investimenti privati nel piano Mattei per l’Africa.
Partenariati e Sessioni Tematiche
I membri del governo italiano, tra cui Salvini, Giorgetti e Urso, intraprendono dialoghi con i partner africani su collaborazione economica e infrastrutture. Le sessioni tematiche affrontano questioni cruciali come sicurezza alimentare, transizione energetica, formazione professionale, cultura, migrazioni e sicurezza.
Il Punto di vista della Commissione Europea
La Commissione europea accoglie favorevolmente il Piano Mattei per l’Africa, considerandolo in linea con la visione congiunta per il 2030. Von der Leyen sottolinea l’allineamento tra Africa ed Europa su temi quali energia pulita, lotta al cambiamento climatico e gestione delle rotte migratorie.
Voci di critica e speranze della società civile africana
Tuttavia, il Piano Mattei non è privo di critiche. Alcune associazioni africane, in una lettera congiunta, sollevano preoccupazioni riguardo alla promozione di progetti di petrolio e gas fossile, definendoli pericolosi e shortsighted. Il problema è proprio quello del pericoloso sfruttamento del territorio e delle popolazioni locali, che porterebbe ad un aumento della povertà africana nel nome di un progetto ecocida, basato sul fossile e le trivellazioni. Il problema di questa corsa al gas, che evidentemente comincia a difettare nel continente europeo, può avere un risvolto negativo al livello ambientale.
Conclusioni e prospettive future
Il vertice Italia-Africa rappresenta un passo significativo verso una cooperazione bilaterale, presentata come sostenibile. Il Piano Mattei per l’Africa, con il suo impegno finanziario e la sua visione strategica, apre nuove opportunità per una crescita condivisa tra l’Italia e l’Africa, mentre il dialogo continua su temi chiave come cambiamento climatico, sviluppo economico e stabilità regionale. Sono ancora in dubbio alcune tematiche circa i rapporti tra l’Europa e l’Africa, come quella di una pari posizione nell’accordo strategico.