Il pericolo delle armi da fuoco in Thailandia

armi da fuoco in Thailandia

Celebre per le sue spiagge incantevoli, la sua cultura vibrante e la sua cucina deliziosa, eppure, le armi da fuoco in Thailandia minacciano incredibilmente la sicurezza pubblica e la stabilità sociale. Le diverse sparatorie in luoghi pubblici sollevano interrogativi profondi sul controllo delle armi, portando il dibattito su questa questione a un punto cruciale.


La recente sparatoria in un centro commerciale di Bangkok, che ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre cinque, ha riaperto il dibattito sul controllo delle armi da fuoco in Thailandia. Questo incidente tragico rappresenta il terzo episodio simile a verificarsi nel paese negli ultimi anni, mettendo in evidenza un problema crescente che richiede attenzione e soluzioni immediate. Inoltre, la Thailandia presenta uno dei tassi più elevati di possesso di armi da fuoco e di omicidi con armi da fuoco in Asia.

Gli incidenti precedenti

Nel corso degli ultimi anni, la Thailandia ha assistito a una serie di episodi di violenza armata che hanno scosso la nazione. Nel mese di ottobre 2022, un individuo ha compiuto una strage in un asilo nido, causando la morte di 37 persone, per lo più bambini. Due anni prima, un soldato ha aperto il fuoco all’interno di un centro commerciale, causando la morte di 29 persone e il ferimento di altre 58. Sebbene tali eventi siano episodici, essi mettono in evidenza la necessità di affrontare il problema del controllo delle armi da fuoco in Thailandia.

Leggi sul porto d’armi

In risposta all’ultimo incidente, il governo thailandese ha promesso di rivedere le leggi sul possesso di armi da fuoco, giudicate troppo permissive. Tuttavia, i critici sostengono che il problema principale non risieda nelle leggi in sé, ma piuttosto nell’inefficiente applicazione di tali normative. Secondo le informazioni fornite da Gunpolicy.org, un’organizzazione che monitora il possesso di armi da fuoco a livello globale, solamente sei milioni delle 7,2 milioni di armi da fuoco detenute da privati in Thailandia sono registrate. Questo indica una significativa mancanza di controllo e regolamentazione.

Classificazione delle armi

Una questione ulteriore riguarda la classificazione delle armi. Nel caso della sparatoria a Bangkok, il giovane di quattordici anni responsabile dell’attacco aveva modificato un’arma a salve, che aveva acquistato senza la necessità di ottenere alcuna licenza. Poiché era un minorenne con problemi psichici, non aveva il diritto di possedere armi da fuoco, anche se il permesso, una volta ottenuto, è a vita e non richiede rinnovo. Tale lacuna normativa ha permesso che l’arma fosse usata in modo pericoloso e letale.

Il mercato nero delle armi

Un altro aspetto critico è rappresentato dalla crescente disponibilità di armi illegali online. Funzionari governativi e poliziotti possono acquistare pistole e fucili senza limiti e a prezzi scontati, alimentando un mercato nero in crescita. Questa situazione è stata aggravata dalla guerra civile nella vicina Birmania, dalla quale armi contrabbandate entrano in Thailandia, alimentando ulteriormente la circolazione illegale di armi.

Impatto economico

L’incidente di Bangkok getta un’ombra significativa sulla popolare destinazione turistica dell’Asia, poiché il governo thailandese non può permettersi di ignorare l’importanza del settore turistico per l’economia nazionale. Il turismo rappresenta il 18% del PIL thailandese ed è ancora in fase di ripresa dopo la battuta d’arresto causata dalla pandemia. Si stima che alla fine di quest’anno il paese attirerà 23 milioni di visitatori stranieri, dieci milioni in meno rispetto al 2019. Al fine di accelerare la ripresa economica, Bangkok ha recentemente avviato un periodo di cinque mesi durante il quale i cittadini cinesi e kazachi possono visitare il paese senza necessità di visto. Tuttavia, uno dei tragici risultati della sparatoria di settembre è stata la morte di una turista cinese, giunta in Thailandia pochi giorni prima senza richiedere un visto.

La recente sparatoria a Bangkok ha riacceso il dibattito sul controllo delle armi da fuoco in Thailandia, mettendo in luce le lacune nell’applicazione delle leggi esistenti e la necessità di una regolamentazione più rigorosa. Il paese deve affrontare le sfide legate alla classificazione delle armi, al mercato nero delle armi e agli impatti economici delle violenze armate sul settore turistico. L’adozione di misure efficaci per il controllo delle armi da fuoco è fondamentale per garantire la sicurezza pubblica e la prosperità economica del paese.

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