Elezioni in Polonia vince il partito filoeuropeista di Tusk, il paese tende la mano a una nuova alleanza grazie a Piattaforma Civica.
Il partito filoeuropeista di Tusk sconfigge il sovranismo in Polonia.
Ieri, domenica 15 ottobre, si sono tenute in Polonia le elezioni presidenziali; i seggi sono rimasti aperti dalle 7 alle 21 e hanno visto l’affluenza record di 29 milioni di elettori.
Le elezioni appena concluse hanno fatto tremare la Polonia, ma non solo: a scontrarsi il partito sovranista e quello europeista. Fino a ieri era prevista la vittoria del partito conservatore, populista e nazionalista ‘Diritto e giustizia’ (abbreviato Pis) con l’lezione di Jaroslaw Kaczynski che sembrava essere il favorito del popolo.
Si è poi assistito ad un cambio di rotta, un colpo di scena che ha fatto tirare a molti un sospiro di sollievo. Donald Tusk, ex primo ministro ed ex presidente del Consiglio Europeo è riuscito a tenere testa a Kaczynski guidando alla vittoria il partito filoeuropeista della destra liberale ‘Piattaforma civica’ (Po).
A ribaltare il risultato sarebbero stati i voti dei partiti minori della camera bassa. Ad avere la maggioranza in particolare sono stati Coalizione civica, Terza via e La sinistra. Così la Polonia ha cambiato rotta decidendo di non riconfermare il Pis precedentemente già al potere con Morawiecki.
Donald Tusk ha messo la parola fine a un partito che appoggiava la Nato ma che ormai non si trovava più d’accordo con l’Europa, in particolare con le istituzioni comunitarie a causa delle nuove riforme nel sistema giudiziario. Riconfermare il Pis sarebbe stata una mossa rischiosa nel periodo storico che stiamo vivendo. Dare potere a un partito che, potenzialmente, avrebbe creato controversie tra la Polonia e l’Europa avrebbe aggiunto problemi. Gli stati europei, infatti, si vedono già coinvolti in diverse situazioni delicati come il recente scoppio della guerra tra Palestina ed Israele. Il partito Diritto e giustizia era stato, inoltre, criticato dall’Europa per le leggi contro l’aborto e per aver appoggiato la diffusione dell’omofobia. La deriva del Pis era sembrata preoccupante anche da nuove leggi che avrebbero permesso ai media di proprietà statale di fare propaganda.
Le prime parole di Tusk sono state in nome della nuova libertà polacca dal dominio del sovranismo. L’augurio del nuovo presidente è quello che la Polonia si rialzi e rinasca così come i rapporti del paese con l’Europa.
L’exit poll diffuso ieri sera aveva lasciato speranza al Pis; tuttavia, nell’ultimo periodo il partito Diritto e giustizia si era trovato privo di quegli alleati che sono stati fondamentali per la vittoria del Po.
La Polonia ha deciso di guardare al futuro, ha visto il pericolo e l’ha evitato appena prima che tagliasse il traguardo. L’Europa e la democrazia gioiscono con lei nella speranza che il partito delle alleanze ne crei altre.
Margherita De Cataldo