Il Parlamento del Ghana contro l’omosessualità: una delle leggi più oppressive mai ratificate

Approvata la legge del Ghana contro l'omosessualità

Il Ghana, negli ultimi giorni, è al centro dell’attenzione internazionale a seguito dell’approvazione di una legge anti-omosessualità da parte del Parlamento il 28 febbraio. La normativa appena ratificata da parte del parlamento del Ghana contro l’omosessualità pone restrizioni significative sugli atti omosessuali e sulla promozione dell’omosessualità a livello pubblico e privato. Tutto ciò ha sollevato preoccupazioni all’interno della comunità LGBTQ+ e ha scatenato un dibattito su scala globale.

L’approvazione della legge, promossa da una coalizione composta da cristiani, musulmani e capi tradizionali, ha suscitato incertezza sulla sua piena entrata in vigore, poiché è necessaria la ratifica del presidente Nana Akufo-Addo. La sua decisione avrà un impatto significativo sulla reputazione internazionale del Ghana, con alcune speculazioni sulla sua possibile riluttanza a sottoscrivere la legge, vista la contestazione da parte di organizzazioni per i diritti umani e della comunità internazionale.

Una nuova legge del Ghana contro l’omosessualità

Il Parlamento ghanese, il 28 febbraio, ha votato a favore di una legge che proibisce gli atti omosessuali, suscitando serie preoccupazioni nella comunità LGBTQ+. Tuttavia, la piena entrata in vigore della legge è incerta fino a quando non sarà ratificata dal presidente Nana Akufo-Addo.

Il via del Parlamento del Ghana contro l’omosessualità potrebbe iniziare ad essere in vigore già dal prossimo marzo.  Il disegno di legge del Ghana contro l’omosessualità è uno dei progetti politici più oppressivi nella storia del paese africano: un dibattito che ha radici di molti anni, nel nome della famiglia e dei “giusti” diritti sessuali e umani. 

Promossa da una coalizione di cristiani, musulmani e leader tradizionali, la legge propone pene da due a tre anni per chi compie atti omosessuali e da cinque a dieci anni per coloro che promuovono attivamente l’omosessualità. Questo nuovo atto legislativo si aggiunge a una legge coloniale che già vietava le relazioni tra persone dello stesso sesso, ma che raramente veniva applicata.

Una ratifica incerta

Nonostante il voto parlamentare, la piena applicazione della legge è legata alla ratifica del presidente Akufo-Addo, il quale potrebbe essere riluttante a danneggiare la sua reputazione internazionale. Questa incertezza alimenta le preoccupazioni nella comunità internazionale e tra le organizzazioni per i diritti umani.

D’altro canto, molti dei legislatori sostengono il progetto del Ghana contro l’omosessualità e stanno spingendo per una più repentina approvazione. La coalizione anti-lgbtq+ è quella composta dai tradizionalisti, conservatori, ultra religiosi e fondamentalisti islamici o cristiani. 

Le disposizioni della legge

La legge del Ghana contro l’omosessualità, nello specifico, comporta anni di carcere – tra i 3 e i 5 – nei confronti di chi “pecca” del reato di omosessualità. Ma la legge è ancora più oppressiva perché tende ad opprimere e punire anche coloro che sostengono la comunità lgbtq+ con 10 anni di carcere. L’accusa, con cui queste persone sarebbero condannate ad andare in carcere, sarebbe quella di “comportamenti non convenzionali”.



L’oppressione è quindi nei confronti non solo dei membri della comunità lgbtq+, ma anche di coloro che lottano per i diritti o chiunque sia collegato ad essi per motivi familiari, lavorativi, ludici o di interessi specifici. Questa legge del Ghana contro l’omosessualità è volta quindi non solo ad opprimere con la detenzione, ma anche ad arginare il più possibile l’integrazione delle persone omosessuali nella società ghanese e diffondere ancora più odio. 

Contesto africano

A differenza del Sudafrica, l’unico paese africano che ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso nel 2006, molti paesi africani vietano l’omosessualità, con pene che possono arrivare fino all’ergastolo.

Il disegno di legge solleva preoccupazioni riguardo alle possibili accuse contro chiunque abbia un contatto sociale, familiare o professionale con persone della comunità lgbtq+. Inoltre, impone ai cittadini ghanesi l’obbligo di denunciare le persone sospettate di comportamenti Lgbtq+ e vieta gli interventi e i percorsi di transizione di genere.

In Ghana, la discriminazione della comunità lgbtq+ è profondamente problematica: il clima di odio, politico e di genere, violenza e discriminazione sessuale è incontrollabile. Come il Ghana contro l’omosessualità, anche altri paesi africani sono in estrema difficoltà, tra instabilità sociale e colpi di Stato: Uganda, Burundi, Kenya e Nigeria, sono solo i quattro paesi africani più oppressi in tutto il continente africano.

Implicazioni economiche e paure internazionali

Il 27 febbraio, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha espresso “forte preoccupazione”, affermando che il progetto di legge è in contrasto con gli impegni regionali e internazionali presi dal Ghana in materia di diritti umani. La critica di alcuni deputati dell’opposizione hanno sostenuto che la punizione del carcere è controproducente per l’integrazione sociale e il rispetto dei diritti umani.

La Banca Mondiale, dal canto suo, ha sospeso finanziamenti a paesi che adottano leggi anti-gay, sottolineando possibili conseguenze negative sul piano economico e degli investimenti esteri. La comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi, sperando in un dialogo aperto e nel rispetto dei diritti umani fondamentali.

La situazione del Ghana contro l’omosessualità è infatti già abbastanza problematica, in quanto i rapporti omosessuali sono già sanzionabili e illegali. Questa è infatti l’ennesima erosione di diritti comunitari e individuali che corrode sempre di più il funzionamento democratico dello stato africano.

Lucrezia Agliani

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