Una delle più note promesse elettorali del Presidente USA, la costruzione del muro al confine con il Messico, insieme al tema immigrazione costituiscono argomenti rilevanti per Donald Trump.
Ricordiamo infatti che, in occasione del discorso sullo stato dell’Unione di quest’anno, il Presidente Trump ha affermato:
La mia Amministrazione ha fatto uno sforzo che non ha precedenti per mettere in sicurezza il confine sud degli Stati Uniti. […] Mentre parliamo, un lungo, alto e molto potente muro si sta costruendo.
La costruzione del muro al confine con il Messico era in realtà iniziata sotto l’Amministrazione di George H. W. Bush, negli anni ’90. Trump rilanciò l’idea in occasione della campagna elettorale che poi lo portò all’elezione nel 2016, parlando di una barriera lunga 1.600 km.
Di recente, Trump ha affermato che la costruzione di più di 450 miglia (circa 725 km) sarà fatta entro l’anno. Ma c’è scetticismo, anche da parte di alcuni membri dell’Amministrazione stessa.
Inoltre, l’agenzia Customs and Border Protection, deputata ad effettuare controllo doganale e di transito entro il Dipartimento di sicurezza interna degli USA, ha annunciato un piano per una barriera di oltre 150 miglia in Arizona, New Mexico e California. Un margine più ampio rispetto alla costruzione già in corso in questi stati e in Texas, come riporta The Guardian.
A quali obiettivi risponde il rilancio del muro?
Sono essenzialmente due gli scopi cui tende il Presidente USA. Da un parte, la volontà di bloccare il flusso di immigrati transfrontalieri provenienti dal Messico e altri paesi dell’America centrale, che dal 2018-2019 stanno vivendo per di più una situazione sempre più drammatica, con l’emergere delle cosiddette “carovane di migranti”. Queste ultime si sommano alla forte crisi umanitaria attraversata dall’America Latina. Dall’altra parte, Trump parla di controllo dei confini rispetto a droga, criminalità, “persone indesiderate”.
Questo grafico rappresenta gli arresti totali o gli inammissibili al confine da parte del CBP dal 2015 al mese di febbraio 2020. Fonte: US Customs and Border Protection
L’Amministrazione Trump ha perfezionato la barriera, ma quasi tutta la costruzione è stata volta a rimpiazzare le barriere esistenti – non ha esteso la lunghezza in termini di miglia delle barriere fisiche tra USA e Messico. Ciò, secondo questo fact-checking promosso dal progetto Annenberg Public Policy Center dell’Università della Pennsylvania.
La costruzione del muro al confine con il Messico non si è perciò fermata.
Di oltre un mese fa la richiesta di Trump per un fondo da 2 miliardi.
Infatti, prima che il mondo intero, inclusi gli Stati Uniti, piombasse nella crisi scatenata da COVID-19, nel budget per l’anno fiscale 2021, il Presidente Trump aveva richiesto un incremento di spesa per la costruzione del muro.
Ora, il binomio sicurezza e immigrazione nella cornice del muro al confine con il Messico passerà verosimilmente in secondo piano rispetto alla gestione dell’emergenza COVID-19. Si guarderà quindi alle modalità con cui l’Amministrazione Trump affronterà questa crisi globale. Alle misure messe in campo come il pacchetto economico di 2.000 miliardi di dollari e alla risposta sul piano sanitario.
Marta Annalisa Savino