La notizia diffusa dalla Geological Society of America che forse il mosasauro nuotava a rana (o perlomeno con la bracciata a rana) sembra solo una curiosità per appassionati di dinosauri … e invece no e tra un attimo vi spiego il perché, l’articolo scientifico non è ancora disponibile online la ricerca è stata presentata questa mattina all’annuale meeting della GSA.
Innanzitutto due premesse: per chi non lo sapesse, il mosasauro è un rettile marino vissuto nel Cretaceo superiore, circa 70-65 milioni di anni fa; seconda premessa è che se vi state chiedendo come diavolo sia possibile stabilire come un animale si muoveva o nuotava avendo a disposizione solo alcune ossa, niente carne né muscoli non avete torto è estremamente difficile, lo ammette la stessa Kiersten Formoso, dottoranda presso l’Università della California del Sud e prima autrice della ricerca, ma una cosa è certa il mosasauro si muoveva come nessun altro.
Ecco la fine della frase precedente forse già vi ha suggerito la risposta che vi avevo promesso alla domanda perché sia interessante.
Tutti gli animali tetrapodi (con quattro zampe) che si muovono nell’acqua adottano o lo stile di nuoto definito cruising in cui la propulsione viene data soprattutto dalla coda (ad esempio nei coccodrilli) oppure il movimento a scatti tipico di chi utilizza gli arti. Il mosasauro ha una grande coda e dunque finora si riteneva che la sua propulsione venisse da quella, perché una combinazione dei due stili è cosa rarissima ed avere una coda sviluppata dovrebbe portare di preferenza ad adottare il cruising. Ora però lo studio del cinto pettorale dell’animale suggerisce qualcosa di diverso, già studi precedenti avevano notato quanto fosse sviluppato ma le dimensioni della coda avevano fatto trascurare la cosa, il team dell’Università della California del Sud invece ha voluto approfondire e ha trovato che il cinto pettorale è posto più in basso di quanto si pensava e soprattutto che è asimmetrico, l’asimmetria è un forte indizio del classico movimento di spinta verso la linea mediana del corpo (adduzione) di chi usa le estremità per nuotare. Dunque ricapitolando resta un punto fermo che una coda così grande dovesse servire alla propulsione ma d’altro canto sembrerebbe che il mosasauro utilizzasse gli arti, probabilmente in un movimento vagamente simile alla bracciata rana, forse alternava i due stili o magari nuotava a rana (con gli arti) per maggiore propulsione aggiungendola alla propulsione della coda (per esempio in uno scatto per raggiungere una preda), in questo caso la combinazione dei due stili di propulsione in un fluido farebbe del mosasauro una vera rarità.
Roberto Todini