Il Messico e gli assorbenti interni: il bando che fa discutere

il messico e gli assorbenti

In questi giorni si è molto parlato di una notizia che ha lasciato il mondo delle donne a bocca aperta: il bando degli assorbenti in Messico. Non parliamo, ovviamente, del bando di tutti i tipi di assorbenti, ma solo di quelli interni con applicatore in plastica.

Due nomi sono sulla bocca di tutti: quello di Claudia Sheinbaum, sindaco di Città del Messico e scienziata per il cambiamento climatico, e quello di Mariana Robles, ministra per l’ambiente dell’amministrazione locale. Le due donne, attente alla tematica dell’inquinamento, hanno deciso di rendere illegale dal primo Gennaio 2021 la vendita di bicchieri, posate e cannucce di plastica, al grido #adiòsalosdesechables. Ma, appunto, anche degli assorbenti interni.

Questo perché gli applicatori e il packaging sarebbero una fonte di inquinamento della quale si può fare a meno. Certo che, però, mettere un bene di prima necessità sullo stesso piano delle cannucce di plastica, è una scelta che non può che far parlare. Ad oggi, gli assorbenti sono al centro di diverse polemiche, prima tra tutte la tassazione come bene di lusso. Solo il mese scorso in Inghilterra gli assorbenti sono stati riconosciuti come bene  esentasse. In Italia, nemmeno a dirlo, di una presa di posizione del genere da parte dello stato non se ne parla proprio. Una cosa che fa riflettere su come sono viste dalla società le mestruazioni: uno dei grandi tabù di tutti i tempi.

Le donne messicane si trovano oggi a fronteggiare la scomparsa dagli scaffali di un prodotto che usavano abitualmente. La cosa che fa discutere è che non è stata proposta una valida alternativa. E’ vero che esistono gli assorbenti esterni – che comunque inquinano – così come le coppette mestruali. Ma è altrettanto vero che sono prodotti che possono non accontentare o venire incontro all’esigenza di tutte.




 

Non tutte le donne, infatti, si sentono a loro agio ad usare la coppetta mestruale, che potrebbe non essere considerata dalla singola persona come adatta al proprio flusso o alla propria conformazione fisica.

La preoccupazione per l’ambiente e l’inquinamento è da apprezzare. Soprattutto in un momento in cui, a causa del Covid, il consumo di beni usa e getta come guanti e mascherine ha un incremento mai visto prima. Ma era necessario andare a toccare un prodotto così utile e necessario, senza prima fornire un’alternativa perfettamente equivalente e ecosostenibile?

 

Sofia Dora Chilleri

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