Il make-up mal conservato può diventare un pericoloso covo di batteri

Il make-up mal conservato

Quanto vi preoccupate della buona conservazione dei vostri trucchi e cosmetici? Troppo spesso si tende a trascurare lo stato del nostro assortimento di bellezza, ignorando che il make-up mal conservato rischia di diventare un covo di batteri anche molto pericolosi.

Lo prova uno studio scientifico condotto dalla Aston University (Birmingham, Regno Unito) e pubblicato sul mensile Journal of Applied Microbiology. Da questa ricerca emerge che la contaminazione batterica riguarda il 79-90% dei prodotti per il make-up e ciò vuol dire che, su dieci di questi analizzati, nove contengono ospiti decisamente indesiderati: Stafilococco, Escherichia Coli, funghi, Enterobatteriacee e non solo.

I nostri trucchi possono dunque costituire un fertile terreno per la proliferazione di batteri anche molto resistenti e potenzialmente letali. Rossetti, lucidalabbra, mascara, spugnette, ma anche creme, ombretti e così via: bastano pochi, semplici accorgimenti per evitare rischi e pericoli per la nostra salute. Una scarsa cura nei riguardi dei prodotti di bellezza che utilizziamo può dare origine a infezioni e malattie della pelle, ma non solo: tramite le mucose degli occhi, del naso e della bocca e anche attraverso tagli o escoriazioni, i batteri possono raggiungere il sangue, infettandolo. Chiaramente, il rischio aumenta sensibilmente in caso di immunodepressione.



Perché i prodotti per il make-up possono riempirsi di batteri?

Semplice: non vengono puliti quasi mai e solitamente si continua a utilizzarli ben oltre la loro data di scadenza. Queste e altre cattive abitudini facilitano lo sviluppo di colonie batteriche.

Quali sono i prodotti più a rischio di contaminazione?

Le spugnette per il trucco. Su questa tipologia di prodotto per il make-up si riscontra la più alta carica batterica dal potenziale dannoso. I dati parlano chiaro: soltanto il 7% dei consumatori si preoccupa di lavarle. La loro pulizia viene ignorata perfino se cadono a terra: circa il 93% delle spugnette non sono mai state pulite, nonostante due su tre finiscano sul pavimento durante il loro utilizzo. Inoltre, molto spesso si tende a metterle via quando sono ancora umide e questo è un altro grave errore: si sa che gli ambienti caldi e umidi favoriscono il moltiplicarsi dei batteri.



Corretta conservazione e sano mantenimento dei prodotti: quali regole seguire?

Rispettare la data di scadenza. Se ce l’hanno messa, un motivo ci sarà. Va da sé che la durata dichiarata del prodotto e il suo periodo di utilizzo dopo l’apertura rimangono validi soltanto se lo conserviamo correttamente.

Non condividere i propri trucchi con altre persone. Nemmeno con i familiari più stretti. Sembrerà un atteggiamento egoistico, ma è una regola fondamentale per evitare l’annidarsi e il propagarsi dei batteri, come pure il contagio di infezioni quali herpes e congiuntivite.

Tenere i prodotti sempre ben chiusi. Questo li proteggerà dall’aggressione dei batteri che si trovano nell’aria e anche dall’invecchiamento precoce provocato dal contatto con l’ossigeno, che inoltre deteriora vitamine e sali minerali di cui sono ricche, ad esempio, le creme. Se tenuti aperti, i prodotti contenenti oli o liquidi sono tra quelli più vulnerabili: gli oli possono divenire rancidi, mentre i liquidi evaporano molto più rapidamente.




Non lasciare trucchi e cosmetici in borsa o, peggio ancora, dentro l’automobile. Devono restare in un luogo asciutto e non troppo caldo, in quanto i batteri prediligono il clima caldo-umido. L’abitacolo della macchina, in particolare, può raggiungere temperature davvero elevate durante il periodo estivo: tanto vale, allora, mettere i nostri trucchi a cuocere nel forno della cucina. Attenzione, però: se il caldo crea problemi, non dobbiamo pensare che il freddo sia la soluzione; è inutile conservare i prodotti di bellezza nel frigorifero, a meno che non sia richiesto dalla casa produttrice.

Questi accorgimenti rendono il make-up decisamente più salutare e igienico e tutelano il benessere del nostro organismo.

Annapaola Ursini

 

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