Eufemismi, eccessi, luoghi comuni. Questi sono gli elementi che offuscano il linguaggio politico, allontanando la realtà e giustificando l’ingiustificabile
Il linguaggio politico secondo Orwell
La riflessione sul linguaggio politico di Orwell nasce nel 1946, in un articolo dal titolo “Politica e linguaggio inglese”
Il brano vuole descrivere il modo in cui il linguaggio politico, facendo uso di eccessi ed eufemismi, può distorcere la realtà rendendola più accettabile.
Alcuni fatti possono essere giustificati, ma solo ricorrendo ad argomentazioni troppo brutali e che non si accordano con gli scopi del partito.
Così, il linguaggio politico, deve consistere in gran parte di eufemismi, petizioni di principio e dichiarazioni oscure
La tecnica, secondo Orwell, sta nel riuscire ad esprimere un concetto senza evocare l’immagine mentale reale, ma creandone una più efficace.
Ad esempio, il bombardamento di villaggi e l’uccisione di innocenti può essere chiamata “pacificazione“.
L’incarcerazione o l’omicidio o di personaggi scomodi viene definita “soppressione degli elementi indesiderabili“.
Il linguaggio politico è studiato per far sembrare vere le menzogne, e l’assassinio giustificabile, e per dare una parvenza di solidità anche al semplice vento
Come le parole cambiano la guerra
L’articolo sul linguaggio politico secondo Orwell fu pubblicato nel 1946, ma è sempre attuale.
Anche oggi, durante la guerra tra Russia e Ucraina.
Ho deciso di compiere un’operazione speciale. Ci impegneremo alla demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina
Così Putin ha giustificato l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Per questo motivo, buona parte della popolazione aveva inizialmente accolto la decisione del Presidente russo. I militari si aspettavano di essere accolti dagli ucraini, essendo in missione per salvarli.
Il Presidente ucraino Zelensky ha, più volte, cercato di convincere altri Stati europei ad appoggiarlo nel conflitto, nonostante questo significhi una guerra mondiale.
Per farlo, ha portato come argomento un’escalation che colpirebbe valori storicamente cari all’Europa.
Il loro obiettivo è l’Europa: è influenzare le vostre vite, avere il controllo sulla vostra politica, distruggere i vostri valori, la democrazia, i diritti dell’uomo, la libertà
Altro esempio è il discorso del premier italiano Draghi, a risposta all’intervento di Zelensky al Parlamento italiano.
Nella sua esposizione ha toccato un tema molto discusso negli ultimi giorni, che non convince la maggior parte degli italiani: l’esportazione di armi in Ucraina.
Dopo aver parlato della guerra in Ucraina utilizzando termini come “orrore“, “violenza” e “massacri“, ha invitato a “difendere i diritti umani e civili, i valori democratici”.
Quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici
[…]
L’Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica
In questo modo, l’invio di aiuti militari in Ucraina appare un’azione giusta e democratica.
Interpretare il linguaggio politico oggi
Tra eufemismi e dichiarazioni ambigue, comprendere veramente le decisioni della politica è molto difficile.
Nel suo articolo, Orwell, consiglia di fare attenzione specialmente ad alcuni elementi di un discorso politico.
- Metafore, similitudini e figure retoriche
- Parole lunghe che possono essere scambiate con parole corte
- Parole che possono essere eliminate
- Forme passive invece che attive
- Parole straniere, scientifiche o gergali
Ma la cosa più importante da fare è mantenere uno spirito critico e mettere sempre tutto in dubbio.
L’obiettivo di questo tipo di linguaggio politico è spingere le persone non riflettere, ma proprio per questo bisogna sempre ricordarsi di farlo.