“Abu Hussein al-Qurashi è stato neutralizzato”: così il presidente turco dichiara la morte del quarto califfo dello stato islamico durante un’intervista rilasciata a TRT Turk, un canale televisivo nazionale. La Millî İstihbarat Teşkilatı (MIT), l’intelligence turca, ha condotto l’operazione nella notte tra il 29 e il 30 aprile.
La dichiarazione: Abu Hussein al-Qurashi è stato neutralizzato
La nostra Organizzazione nazionale di intelligence segue da tempo il cosiddetto leader di Daesh, Abu Hussein al-Qurashi. Questa persona è stata neutralizzata in un’operazione condotta dal MIT in Siria. Se Dio vuole, continueremo la nostra lotta contro le organizzazioni terroristiche.
L’operazione ha avuto inizio nel cuore della notte tra sabato e domenica e lo scontro è avvenuto in un villaggio vicino a Jindires. Siamo nel nord ovest della Syria, a soli 7 km dal confine turco: un’area già duramente colpita dal recente terremoto del 5-6 febbraio. In poche ore, le forze turche hanno circondato i militanti dell’IS e il loro leader in una fattoria abbandonata usata come scuola islamica. A quel punto, Abu Hussein al-Qurashi, rifiutando di arrendersi, si è fatto esplodere.
Questa è solo l’ultima di una serie di azioni portate avanti congiuntamente dall’antiterrorismo internazionale. In particolare, forze statunitensi e siriane (a trazione curda) stanno conducendo una campagna aggressiva contro le migliaia di combattenti nascosti nelle aree più remote di Siria e Iraq. I militanti dell’IS, infatti, pur separati, rimangono pienamente operativi. Da inizio aprile sono stati uccisi sicuramente 3 loro combattenti di cui almeno un “pezzo grosso”.
La morte di Abu Hussein al-Qurashi, quindi, è sicuramente un successo per quanto riguarda l’antiterrorismo internazionale. Il presidente turco Erdogan, quindi, non ha esitato a rivendicare fieramente il successo dell’operazione condotta dalla sua intelligence.
La lotta della Turchia contro il terrorismo contribuisce anche alla sicurezza dell’Europa. Siamo l’unico Paese della NATO che combatte le organizzazioni terroristiche nel modo più efficace ed effettivo. Negli ultimi anni, molti dirigenti del PKK a vari livelli operanti in Iraq e Siria sono stati neutralizzati dalle nostre agenzie di intelligence.
Erdogan ha anche fieramente sostenuto che, durante il suo mandato, il MIT si è trasformato in un’organizzazione efficace. Infatti, secondo il presidente, svolge operazioni internazionali e combatte il terrorismo al pari delle agenzie statunitensi e russe. E, inoltre, si sta ritagliando un ruolo non indifferente nella mediazione per la pace tra Russia e Ucraina.
Chi era Abu Hussein al-Qurashi
Abu Hussein al-Qurashi è stato nominato quarto califfo dello Stato islamico lo scorso novembre a seguito della morte del suo predecessore Abu Ibrahim al-hashemi al-Quraish.
Di quest’ultimo il profilo è abbastanza chiaro: era uno studioso di religione e un soldato dell’esercito dell’ex leader iracheno Saddam Hussein. Nel Novembre 2022 è rimasto ucciso in un raid delle forze speciali statunitensi nel nord della Siria.
Del suo successore, Abu Hussein al-Qurashi, invece, si sa ben poco. In questi 6 mesi, infatti, non è stato autore di fatti eclatanti: è rimasto nell’ombra come molti dei suoi combattenti. Lo stesso IS, dall’apice del suo potere nel 2014, sta lentamente regredendo anche grazie alla lotta congiunta delle forze antiterroristiche internazionali e, nello specifico, statunitensi, russe, siriane, iraniane e turche.
Da ISIS a IS: il terrorismo islamico in Siria e Iraq
Lo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS) nasce da una costola di Al-Qaeda e si professa organizzazione islamica jihadista. Nel 2006 occupa l’Iraq sostituendo Al-Qaeda e dal 2011 occupa anche la Siria guidato da leader Abu Bakar al-Baghdadi che, nel 2014, istituisce il califfato islamico. L’obiettivo è quello di estendere la sua autorità su tutte le terre abitate da musulmani. Da questo momento ISIS diventa semplicemente IS (Stato islamico) e giunge al suo apice.
Da subito l’IS viene ritenuto dall’ONU un’organizzazione terroristica e, pertanto, una coalizione antiterroristica internazionale inizia a combatterlo.
Ad oggi l’IS è ha perso molti dei suoi territori e i suoi militanti si nascondono nelle aree più remote di Siria e Iraq.
Un passo indietro: Erdogan, il terremoto e le elezioni
La Turchia, lo sappiamo, è alla vigilia delle elezioni presidenziali e, quindi, è nel pieno della campagna elettorale. Le dichiarazioni di Erdogan rilasciate a TRT Turk che sono state riportate all’inizio dell’articolo rientrano in una ben più ampia intervista. Erdogan, incalzato dalle domande del giornalista, ha toccato molti dei temi caldi della politica turca: l’emigrazione, il voto dei connazionali all’estero, il lavoro, il terremoto e gli aiuti umanitari e l’importante ruolo della Turchia nella lotta al terrorismo.
Non è escluso, quindi, che l’aver dichiarato la morte di Abu Hussein al-Qurashi, quarto califfo dello Stato Islamico, rientri in una strategia di comunicazione che punti a raggiungere la fetta di elettorato non ancora pienamente convinta di una nuova presidenza Erdogan. La lotta al terrorismo, infatti, è un tema che sta a cuore a tutti e, pertanto, dichiarare di aver “neutralizzato” il leader dell’IS potrebbe essere una strategia per mettere in buona luce la politica del presidente Erdogan anche agli occhi di chi, sotto altri aspetti, non è propenso a votarlo.
Al momento, mancando dichiarazioni ufficiali sia dello Stato islamico sia delle istituzioni siriane, non possiamo far altro che confidare nella buona fede del presidente. Certamente ci sono stati scontri a fuoco terminati con una forte esplosione, ma che lì in mezzo ci fosse realmente Abu Hussein al-Qurashi è ancora tutto da verificare.