Il Lazio regala un tatuaggio alle donne che hanno subito interventi di asportazione o ricostruzione del seno. Un fondo di 180.000 euro all’anno per tre anni per“alleviare il disagio psicologico” .
Una soluzione poco diffusa in Italia
“Anni fa, una cliente mi ha fatto una richiesta: voleva un tatuaggio per coprire le sue cicatrici sul seno”.
Così inizia la presentazione sul sito di David Allen, celebre tatuatore di Chicago che da anni nasconde le cicatrici da mastectomia con incredibili disegni floreali. Un modo per ritrovare la serenità che le donne sentono di aver perduto dopo un intervento tanto invasivo. In Italia, questo tipo di tatuaggi “terapeutici” sono meno frequenti che all’estero, ma possono rappresentare un valido aiuto psicologico nel superare il trauma di quella che viene spesso vista come una “mutilazione”.
Il Lazio regala un tatuaggio
Una pratica che ha preso seriamente in considerazione la Regione Lazio. Proposta sbocciata, appunto, come un fiore, nel testo di una legge che regola piercing e tatuaggi all’interno del territorio.
Il 3 marzo 2021 si è riunito il consiglio regionale del Lazio per approvare le “disposizioni relative all’attività di tatuaggio e piercing”. Il testo disciplina tali attività soprattutto a livello sanitario. Ha il fine di “tutelare la salute quale fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività nonché assicurare adeguati standard tecnico professionali” ai clienti. Sono tante, infatti, le persone che ricorrono a centri non autorizzati per effettuare qualsiasi tipo di tatuaggio, spendendo meno ma rischiando infezioni.
L’articolo 9, comma 2 del testo prevede “contributi per consentire i tatuaggi per la correzione di difetti della cute”. Tutto ciò al fine di “sostenere le donne che si sono sottoposte ad intervento di ricostruzione e asportazione dell’areola mammaria”. Per il fondo speciale, il documento riporta della cifra di 180.000 euro annui per il triennio 2021-2023, per un totale di 540.000 euro in tre anni. Fondi che serviranno ad un accesso gratuito a questa soluzione da parte delle donne interessate. La proposta innovativa e attenta riportata nell’articolo 9 è firmata dalla consigliera regionale Sara Battisti del Partito Democratico.
Il Lazio regala un tatuaggio alle donne, dunque, come la possibilità di cambiare il rapporto con il proprio corpo.
L’arte come cura
La difficoltà di uscire da un periodo buio, le paure, le speranze e alla fine un segno indelebile. È quello che portano le donne sottoposte a mastectomia totale o parziale in seguito a tumori al seno. Tutto ciò amplificato dalla pandemia, che ha cancellato per una donna su due gli interventi di ricostruzione del seno dopo l’intervento.
L’arte, in questo caso, può diventare “un vero e proprio strumento di cura”, ha detto la consigliera Sara Battisti a Repubblica. Strumento che può aiutare tante donne a tornare a guardarsi allo specchio con occhi nuovi e staccati dal passato.
Emanuele Di Casola