Notte di festeggiamenti e lacrime di gioia: il Napoli ha vinto lo scudetto numero tre.
A 33 anni dall’ultimo titolo e dopo un’entusiasmante cavalcata in Serie A il Napoli diventa campione d’Italia. L’ultima vittoria del campionato era arrivata con Diego Armando Maradona nel 1990, mentre il primo nel 1987, ma da ieri sera, gli uomini di Spalletti si godono la conquista del terzo scudetto della loro storia con ben cinque giornate di anticipo. Lo storico risultato arriva dopo il pareggio per 1-1 alla Dacia Arena contro l’Udinese, e e per un giorno Udine si è colorata d’azzurro!
Il pareggio di Udine ha fatto esplodere la festa, delirio collettivo di chi finalmente può urlare il proprio trionfo nel nome del grande Diego: lo stadio che porta il suo nome ha dedicato proprio a lui uno dei primi cori dopo il trionfo. La festa ha contagiato ovviamente anche i giocatori che negli spogliatoi della Dacia Arena hanno dato vita a balli, cori e festeggiamenti sfrenati. “Siamo noi, siamo noi, i Campioni dell’Italia siamo noi” si sente cantare da parte di capitan Di Lorenzo e i suoi compagni in un video twittato dalla lega Serie A che così elogia il Napoli, neo vincitore del Campionato 2023.
Da ieri, in giro per la città ci sono bambini vestiti con le maglie di Osimhen e Kvaratskhelia, ma non mancano anche quelli che erano bambini quando il Napoli vinse l’ultimo scudetto. Perché 33 anni sono davvero tanti, per chiunque, specialmente per un popolo che ne ha passate tante, dal fallimento alla rinascita con De Laurentiis. Cori, fumogeni e fuochi d’artificio da Fuorigrotta al Vomero, passando per il Centro Storico ed il Lungomare. Il carosello di tifosi ha invaso le strade, una lunga onda azzurra che ha attraversato tutta la città per una notte intera.
Una bella festa, rumorosa, caotica e che è durata molto a lungo a Napoli e tra le strade delle principali città italiane. Momenti intensi per una città intera che disgraziatamente hanno fatto registrare anche diversi feriti e un uomo è morto. Inizialmente si pensava che la morte di questo ragazzo di 26 anni fosse dovuta proprio alle feste. Ma sia il sindaco che il Prefetto di Napoli hanno smentito ciò e hanno fatto sapere che questa morte è slegata dai festeggiamenti per il terzo titolo dei partenopei.
Il significato di questo terzo Scudetto per il Napoli e la città non riguarda solo il calcio, il futuro della squadra e le prospettive per le prossime stagioni. Riguarda il futuro di una città culturalmente sempre più vivace che tra mille problemi e lati oscuri è sempre capace di alzare la testa.