Fino all’11 dicembre al teatro Vittoria di Roma la rappresentazione teatrale “Rumori fuori scena” sarà il cavallo di battaglia pre-natalizio nel quale tutti dovremmo andare, una sola parola: Geniale.
Scrivo da spettatore e consigliere: un teatro completamente diverso, nuovo e con una nuova versione comica e leggera. Rumori fuori scena di Michael Frayn è un film del 1992, racconta le disavventure di una sgangherata compagnia teatrale impegnata nell’allestimento di una commedia. Siamo di fronte ad un teatro nel teatro, completamente persa nei tre atti, entri a 360 gradi nella vita di questi attori di “attori” che preparano la commedia.
Il primo atto è completamente concentrato sulle prove generali e mentre “stai seduto in poltrona a goderti l’inizio dello spettacolo ignaro di tutto” ti sobbalza da dietro una voce acuta e persuasiva dello pseudo regista/ autore/ sceneggiatore che si infila in mezzo al pubblico, come se la platea non ci fosse, come se il pubblico fosse inesistente, e capiamo all’stante che siamo stati trascinati nelle prove tecniche e generali della compagnia teatrale. 45 minuti tra: “Alt, Stop, hai dimenticato quella parte, devi rifare questa scena, non devi entrare in questo momento! “, il tutto è accerchiato da una comicità leggera e persuasiva che ti fa godere appassionatamente quel “nuovo mondo”; la vera bravura nasce anche dagli attori che mentre recitano durante le prove generali, recitano anche nella parte del loro “personaggio pseudo vero della storia” , una duplice recitazione insomma che ti affascina senza freni.
Il secondo atto è il giorno dello spettacolo, il retroscena, tutto ciò che accade dietro le quinte; lo spettatore è stato già educato dalle prove generali a conoscere gli attori, la storia e soprattutto sul “come dovrebbe essere sul palcoscenico” ed è proprio nel retroscena che ti addentri sempre più in tutto ciò che accade, dagli errori e dagli imprevisti.
Dopo il retroscena, quindi tutto ciò che lo spettatore comunemente non è abituato a vedere e conoscere, ci ritroviamo nel terzo atto che ci permette invece di vedere realmente, dopo le prove generali, cosa succede sul palco di fonte al pubblico. In quest’ultima parte subentra il lato più personale, i vari rapporti tra gli attori che nel terzo atto lo spettatore conosce benissimo, dopo tutte le vicissitudini che sono accadute precedentemente, (cosa che non succede mai quando: ti accomodi, guardi lo spettacolo teatrale, sorridi di fronte la bravura di un attore e poi te ne vai) ; quindi è una vera e propria immersione nel teatro, un vero salto dentro, ma con la testa all’insù, qualcosa che ti prende e che ti fa conoscere, scoprire quello che non sai. In questa genialità da humour inglese, Rumori fuori scena ha una comicità cosi sottile che quando ti fa ridere, te lo fa fare per davvero!
Oggi è arrivata alla 33 edizione, ogni anno appuntamento fisso al Teatro Vittoria e so già che l’anno prossimo non mancherò, per chi non l’avesse visto, fino all’11 dicembre starà lì per voi.