Da pochi giorni si è concluso il G7 a Hiroshima e i suoi leader hanno espresso una “forte condanna del numero senza precedenti di missili balistici illegali lanciati dalla Corea del Nord, ognuno dei quali viola le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Nel comunicato finale il G7 «chiede che la Corea del Nord eviti altre azioni destabilizzanti o escalation, compresi altri test nucleari o lanci di missili balistici che mettono a rischio la stabilità regionale e rappresentano una grave minaccia alla pace e alla sicurezza internazionali». Il G7 condanna la Nord Corea per queste azioni, alle quali deve corrispondere una “risposta internazionale rapida, unitaria e robusta» con “ulteriori e significative misure da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
Dal 19 al 21 maggio 2023 si è tenuto ad Hiroshima (Giappone) l’ultimo G7, foro di dialogo tra i leader delle principali democrazie industrializzate del pianeta. Al termine del vertice ospitato dalla presidenza giapponese è stato prodotto un comunicato stampa per delineare i punti trattati durante la riunione e per comunicare i provvedimenti da adottare sui quali si sta lavorando, dal quale emerge inoltre che il G7 condanna la Nord Corea, in riferimento al suo programma di sperimentazione nucleare. I leader hanno comunicato che: “Noi, leader del gruppo dei sette (G7), ci siamo riuniti a Hiroshima (…), più uniti che mai nella determinazione ad affrontare le sfide globali attuali e a tracciare la rotta verso un futuro migliore”. I punti discussi durante le nove sessioni del G7 sono stati: aggressione russa nei confronti dell’Ucraina, disarmo nucleare e non proliferazione, economia globale, finanza e sviluppo sostenibile, cambiamenti climatici, energia e ambiente, sicurezza alimentare e salute e dialogo con i partner internazionali.
La preoccupazione per la sperimentazione nucleare nordcoreana
Un punto trattato durante il vertice che assume particolarmente rilevanza in relazione agli ultimi eventi è quello della sperimentazione nucleare della Corea del Nord. Il G7 torna infatti a ribadire al leader nordcoreano di abbandonare i programmi nucleari e di «accettare le ripetute offerte al dialogo, comprese quella dal Giappone, dagli Stati Uniti e dalla Repubblica di Corea» del Sud. Solo poco più di un mese fa, infatti, la Corea del Nord, dopo le dichiarazioni di Kim Jong-Un di voler potenziare le capacità nucleari del Paese in modo “pratico e offensivo” per contrastare le esercitazioni militari statunitensi e sudcoreane, aveva lanciato un missile balistico verso il Mar del Giappone. Il lancio del missile in questione, definito “a combustibile solido”, ovvero una nuova tecnologia che costituisce da tempo oggetto di ricerca e sperimentazione da parte di Kim Jong-Un, è solo uno dei tanti lanci missilistici intercontinentali eseguiti da parte della Corea del Nord durante quest’anno.
Il G7 condanna la Nord Corea
Fin da subito l’azione fu condannata dai ministri degli Esteri, i quali diramarono una dichiarazione in cui ribadivano che la Corea del Nord doveva smettere di utilizzare “le sue armi nucleari, i programmi nucleari esistenti e qualsiasi altra arma di distruzione di massa e programmi di missili balistici in modo completo, verificabile e irreversibile e rispetti pienamente tutti gli obblighi previsti dalle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Inoltre, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si espresse personalmente sul tema, definendo l’azione della Corea del Nord come “una sfacciata violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu e rischia di destabilizzare la situazione della sicurezza nella regione”. Durante questo G7, i lanci missilistici del Nord Corea hanno costituito un importante punto di discussione e la condanna è stata ovviamente rinnovata.
L’invito al dialogo e al rispetto dei diritti umani
In particolare, all’interno del comunicato diffuso, si legge: “Condanniamo fermamente il numero senza precedenti di lanci di missili balistici illegali della Corea del Nord, ciascuno dei quali viola molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Chiediamo che la Corea del Nord si astenga da qualsiasi altra azione destabilizzante o di escalation, comprese ulteriori azioni test nucleari o lanci che utilizzano la tecnologia dei missili balistici, che minano la stabilità regionale e rappresentano una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionale. Tali azioni sconsiderate devono essere contrastate con una risposta internazionale rapida, unita e robusta”. I leader hanno sottolineato inoltre la preoccupazione che nutrono nei confronti del progetto intrapreso dalla Corea del Nord, il quale pone in primo piano armi di distruzione di massa e lanci di missili balistici a scapito del benessere dei propri cittadini e degli esseri umani nella loro totalità. Per questo motivo i leader politici che hanno preso parte al G7 hanno fatto molta leva sull’importanza del dialogo, chiedendo alla Corea del Nord di accettare le ripetute proposte per cercare di venirsi incontro da parte di Giappone, Stati Uniti e dalla Repubblica di Corea. Infine, un punto fondamentale di questo intervento è stato costituito dall’esortazione al rispetto dei diritti umani e dall’invito a facilitare l’accesso delle organizzazioni umanitarie internazionali in Nord Corea.
Simone Acquaviva