Il Giappone è noto per il suo stile di lavoro intenso, dove lunghe ore trascorse in ufficio sono la norma piuttosto che l’eccezione. Questa realtà ha dato vita a un fenomeno molto famoso nel paese del Sol Levante: il fenomeno del karōshi che significa letteralmente “morte da lavoro eccessivo”. Quest’ultimo, con il passare degli anni e l’aggravarsi della situazione, ha portato l’opinione pubblica e le istituzioni a una maggiore consapevolezza sulla necessità di un cambiamento di visione nei confronti del lavoro.
La cultura del sacrificio personale
La cultura lavorativa in Giappone è storicamente caratterizzata da lunghe ore di lavoro, lealtà estrema verso l’azienda e una significativa pressione sociale. Questa realtà, seppur valorizzando i vari aspetti importanti del mondo lavorativo, come l’armonia di gruppo e il miglioramento della propria azienda, porta a coltivare il bene collettivo a discapito del benessere personale. Quest’atteggiamento nei confronti del mondo del lavoro può avere effetti negativi, tra cui stress cronico, esaurimento e, nei casi più estremi, può portare al fenomeno del karōshi.
L’origine del fenomeno del karōshi
L’importanza che i lavoratori giapponesi danno al loro mestiere deriva dalla combinazione di fattori storici, culturali ed economici che hanno definito in maniera significativa l’approccio dei giapponesi nei confronti del mondo del lavoro.
Un concetto molto diffuso e apprezzato in Giappone, che potrebbe essere la causa dell’incremento del fenomeno del karōshi, è il concetto di ikigai che in italiano potremmo tradurre come “ragione di vita” o “ragion d’essere”. Questo concetto si riferisce a uno scopo che rende la vita degna di essere vissuta. Nonostante la natura poetica e romantica di questo concetto, l’ikigai ha influenzato la mentalità di molti lavoratori giapponesi, spingendoli ad associare la loro carriera professionale alla loro ragione di vita.
Un altro concetto che potrebbe contribuire alla diffusione del fenomeno del karōshi è il concetto di Wa, che si riferisce all’armonia e alla cooperazione sociale. Sebbene questo concetto dia spazio a valori positivi come quello dell’empatia, della cura e dell’attenzione verso l’altro, rischia, se non ben bilanciato, di discostarsi dalla ricerca d’armonia mirata al proprio benessere personale, dando importanza esclusivamente al benessere di un gruppo e della propria organizzazione. In questo modo si rischia di ignorare il proprio benessere personale o, nel miglior dei casi, associarlo esclusivamente alla propria realizzazione professionale.
Verso una maggiore consapevolezza
Una delle conseguenze della diffusione del fenomeno del karōshi è il karōjisatsu. Questo termine indica il suicidio da parte di un lavoratore causato dall’estrema pressione lavorativa.
Essere a conoscenza di questo concetto aiuta a riflettere con maggiore consapevolezza sulle conseguenze negative del fenomeno del karōshi, favorendo i discorsi sui disturbi mentali causati da condizioni lavorative stressanti.
Tale consapevolezza ha spinto le istituzioni e le aziende a riflettere sull’importanza di garantire e accrescere il benessere dei propri impiegati. Quest’atteggiamento ha favorito, da parte delle aziende giapponesi, l’adozione di pratiche positive per i propri dipendenti, come la riduzione delle ore lavorative, i servizi di supporto psicologico e l’introduzione di sistemi che permettono ai lavoratori di avere periodi adeguati di riposo.
Oltre a mettere in atto dei nuovi regolamenti, per combattere efficacemente il fenomeno del karōshi, è fondamentale un cambiamento nell’attitudine culturale verso il lavoro. Per incentivare questo cambiamento è essenziale che la società giapponese rivaluti l’idea del lavoro eccessivo come principale garante di valore.
Attuare un cambiamento del genere, di un’idea così radicata nella cultura giapponese, non è semplice, ma richiede un approccio generale che coinvolga non solo le istituzioni governative e le aziende, ma anche la società nel suo insieme.
È necessario promuovere una cultura del lavoro sana, che valorizzi l’equilibrio tra vita professionale e personale, e che riconosca il valore del riposo e del tempo libero a favore del benessere individuale. Solo attraverso un impegno collettivo e costante sarà possibile continuare a trasformare l’attitudine culturale verso il mondo del lavoro in Giappone e prevenire ulteriori tragedie dovute al fenomeno del karōshi.