La provenienza degli Etruschi, popolazione vissuta in Italia tra il IX e il I secolo a.C è stato argomento di discordie tra i vari studiosi, senza che mai si sia arrivati ad una opinione concorde. La popolazione etrusca si insediò tra la Toscana, l’Umbria e il Lazio, ma da dove arrivò questo misterioso popolo? Oggi una ricerca scientifica internazionale basata sullo studio del DNA degli Etruschi potrebbe finalmente svelare il mistero della loro origine
Le correnti antiche
L’origine degli etruschi non trova terreno comune tra gli esperti. Sono diverse, ad esempio, le correnti nelle quali si divide il mondo antico. La prima riconosce la popolazione etrusca come nativa dell’Anatolia. C’è chi invece, come Dionigi di Alicarnasso, era convinto fosse una popolazione autoctona (tesi confermata ai giorni nostri da uno studio delle Università di Firenze e Ferrara del 2013). Altri dicevano arrivassero dal settentrione, assimilando gli Etruschi alle popolazioni alpine.
Lo studio
Lo studio è frutto del lavoro di un team internazionale – al quale per l’Italia hanno partecipato le Università di Firenze e Ferrara, oltre a quelle di Padova, Siena e Napoli. Cosimo Posth ha guidato le operazioni e dato vita alla ricerca, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Science Advances. Si tratta del più grande studio mai fatto sulla popolazione etrusca.
Il procedimento
La ricerca ha preso in esame i campioni di DNA di 82 persone vissute in Italia tra l’800 a.C. e il 1000 d.C rinvenuti in dodici siti diversi. Oggetti di sepoltura ritrovati nelle loro tombe hanno potuto accertarne la loro appartenenza alla popolazione etrusca.
Il risultato
La ricerca ha confermato che gli Etruschi condividono il profilo genetico dei vicini Latini. Il loro genoma viene fatto invece ricondurre ad antenati provenienti dalla steppa Eurasiatica durante l’età del bronzo. Elemento curioso, se si pensa che a queste popolazioni si riconduce la diffusione delle lingue indoeuropee, mentre la lingua etrusca viene associata alla famiglia delle lingue tirreniche.
“Questa persistenza linguistica, combinata con un ricambio genetico, sfida la tesi che i geni siano uguali alle lingue – ha dichiarato David Caramelli, docente di antropologia presso l’Università di Firenze. Questo “suggerisce uno scenario più complesso che potrebbe aver coinvolto l’assimilazione dei primi popoli italici da parte della comunità linguistica etrusca, forse durante un periodo prolungato di mescolanza nel secondo millennio a.C.”
Molti aspetti della cultura etrusca e dell’origine di questa misteriosa popolazione rimangono ancora nascosti. La ricerca rappresenta però un enorme passo avanti verso la risoluzione del mistero di questa affascinante popolazione. Grazie al DNA, gli etruschi hanno almeno in parte ritrovato la loro origine.
Beatrice Canzedda