Tra le provette custodite a Perdasdefogu si cela il mistero della longevità dei sardi, anni di ricerche e analisi su migliaia di campioni di sangue per replicare il Dna dei centenari. La posta in gioco era altissima e per la prima volta in Italia la procura di Lanusei ha aperto un inchiesta per furto di materiale biologico. Gli avvisi di garanzia recapitati sono 17 e si parla di un furto analogo a un colpo milionario. 25000 provette sono sparite dalle stanze sterili del parco Genos di Perdasdefogu. Sono considerate, dagli inquirenti, alla stregua di una cassaforte piena di gioielli e pietre preziose.
I campioni sono stati ritrovati nelle celle frigorifere di un ospedale di Cagliari, spostati dal professor Mario Pirastu, ex ricercatore del Cnr, ora indagato. I prelievi, effettuati con finalità di ricerca, se venduti, avrebbero dato luogo ad un’enorme speculazione che avrebbe trasformato un esperimento senza scopo di lucro in un affare internazionale. La gente aveva partecipato con entusiasmo alla “raccolta genetica” ma non senza un pizzico di diffidenza: “Venderanno il nostro Dna per poi dire che hanno riprodotto il segreto della longevità” dice un centenario in un attimo di incredibile saggezza.
Elisir di lunga vita
Un grande affare a basso costo insomma, dietro il quale oltre al mistero della lunga vita si nasconde la lotta alle malattie ereditarie. Cosa si trova oltre il soffio delle 100 candeline? Come ci si arriva? Per anni ci si è interrogati su quali siano i “dogmi” da rispettare per festeggiare i “zent’anni”, c’è chi parla di una vita sana abbinata a una dieta particolare, e chi più romanticamente, dà i meriti all’aria di mare. “Il Dna è una cosa strana io non ho mai capito come è fatto. Ma sono sicuro che è il nostro tesoro” ecco perché qualcuno cercava di sottrarlo.
Stefano J. Bazzoni