Wikipedia è il più grande progetto di intelligenza collettiva del web e dalla sua fondazione è regolarmente nei primi posti tra i siti più visitati al mondo. È nata dalla convinzione che la conoscenza possa essere diffusa liberamente e in maniera collaborativa, senza un’organizzazione centrale, senza scopi di lucro, in libertà ma con un rigoroso sistema di sorveglianza collettiva. Allora perché da questa collettività sembrano essere escluse le donne? Il divario di genere dentro Wikipedia è all’attenzione degli studiosi da un decennio, ma le soluzioni proposte faticano a colmarlo.
Come funziona Wikipedia
Wikipedia è molto più di un semplice sito web: è un ecosistema collaborativo dove milioni di volontari, noti come editor (o wikipediani), lavorano insieme per creare e mantenere l’enciclopedia più grande del mondo. Chiunque può contribuire, modificando o creando articoli attraverso un’interfaccia intuitiva.
Gli editor aggiungono informazioni, correggono errori e formattano il testo, assicurando che ogni voce rispetti i principi fondamentali di neutralità e verificabilità. Ogni modifica deve essere supportata da fonti attendibili, garantendo l’accuratezza dei contenuti.
Le discussioni tra gli editor avvengono nelle pagine di discussione associate a ogni articolo, dove vengono affrontati problemi, proposte modifiche e risolti conflitti. Questo ambiente di collaborazione è sostenuto da una serie di linee guida.
Il divario di genere dentro Wikipedia
Eppure, nonostante l’accessibilità sia nel suo DNA costitutivo, il divario di genere dentro Wikipedia racconta una storia diversa. In italiano i contenuti scritti da una donna non arrivano al 16%, ma la situazione è simile per le altre lingue; compreso l’inglese che rappresenta la maggior parte dei contenuti di Wikipedia (solo il 18,6% è stato scritto da una donna). Fanno eccezione alcune lingue minoritarie come l’igbo e il sango, parlate in Africa, che presentano una maggioranza di contenuti scritti da donne (oltre il 60%).
Il divario di genere dentro Wikipedia non è limitato agli editor ma investe anche i contenuti. Dei 2 milioni di biografie presenti nell’enciclopedia solo 400 mila raccontano una donna. Studi sul lessico utilizzato hanno mostrato la prevalenza di termini legati alla famiglia, alla vita privata, alle relazioni sentimentali, al genere, alla sessualità, con prevalenza dei termini “matrimonio”, “divorzio”, “figli” o “famiglia” rispetto a quelle maschili. Le pagine sulle donne tendono a essere linkate a quelle di un uomo, contribuendo ad aumentare il traffico verso biografie maschili; cosa che non accade a parti inverse.
Anche le tematiche coperte dall’enciclopedia soffrono di una sovrarappresentazione maschile. Gli interessi considerati “femminili” ricevono trattazioni meno dettagliate e approfondite rispetto a quelli considerati “maschili” come lo sport e la meccanica. Persino le modifiche alle pagine già esistenti mostrano un divario di genere: la maggior parte delle biografie cancellate sono di donne, scienziate incluse.
Il divario di genere dentro Wikipedia sembra originato da un circolo vizioso in cui i contenuti riflettono gli interessi del gruppo di maggioranza. Ma allora perché le donne non contribuiscono maggiormente alla condivisione della conoscenza portata avanti da Wikipedia?
Possibili cause del divario di genere nella partecipazione
I numerosi studi che si sono occupati del divario di genere dentro Wikipedia hanno suggerito che sia la stessa cultura interna a scoraggiare la partecipazione delle donne. Sono stati documentati casi di abusi e molestie e dipinto un clima da ambiente tossico e competitivo per le Wikipediane, specialmente ai primi contributi. Questo ha spinto la Wikipedia Foundation, l’ente no-profit che gestisce i vari progetti Wiki, a dotarsi di codici di condotta più rigidi sui comportamenti consentiti e sulla gestione dei conflitti.
Soluzioni per colmare il divario di genere dentro Wikipedia
La Wikipedia Foundation negli ultimi 10 anni ha adottato diverse soluzioni per colmare il divario di genere nei suoi progetti: ha commissionato studi per analizzare il fenomeno; ha modificato gli strumenti di editing per renderli accessibili anche a chi non ha un background informatico; ha organizzato eventi di formazione e istituito borse di studio per i contributi femminili.
Ma ad aver funzionato meglio di ogni altra iniziativa sono stati i gruppi di editor femministi: progetti associativi che coinvolgono persone (in presenza o a distanza) impegnate a contrastare il divario di genere dentro Wikipedia. Il primo è stato Women in Red, seguito in Italia da WikiDonne e in Spagna da Wikimujeres.
Dalla loro creazione, questi gruppi hanno portato un incremento del 5% nel numero di biografie dedicate a un personaggio femminile; ma non solo, il loro obiettivo non si limita a rendere più visibili le donne, ma tutti i gruppi minoritari e sottorappresentati.
La vera conoscenza è quella che le include tutte
Wikipedia riflette il predominio secolare di un certo gruppo sociale nella produzione culturale. Non sono solo le donne a essere sparite dal racconto collettivo del mondo, ma anche interi gruppi etnici, controculture, soggetti non conformi. Se Wikipedia vuole diventare la più grande raccolta di conoscenza, deve garantire a tutti la possibilità di condividerla. Per uscire dalla comprensione parziale del mondo, dei fenomeni e della storia; deve abbracciare una vasta gamma di prospettive, esperienze e conoscenze.
Una versione olistica del sapere, che emerge dall’integrazione di diverse prospettive e punti di vista, anziché da una visione limitata o unilaterale. Un approccio che può essere favorito dal metodo collaborativo di Wikipedia, a patto che trovi il modo per garantire un ambiente accogliente per tutti.
Sara Pierri