Un progetto nato dall’idea di 4 ragazzi, tutti studenti universitari. L’intento è quello di diffondere la conoscenza delle leggi, dando uno strumento ai cittadini per muoversi nel mare magnum del diritto italiano. Ne abbiamo intervistati due per andare a scoprire di cosa si occupano e quale contributo offrono alla divulgazione del diritto: sono De-Graft Adomako, ideatore del progetto, e Martina Benvenuto, redattrice del portale. Completano la squadra Edoardo Maniago, pure redattore, e Gianluca Lostuzzo, webmaster.
Dai nomi si capiscono l’origine e il significato delle cose. Partiamo quindi dal nome che avete scelto: Lexacivis. Perché, cosa vuol dire e come è nato?
De-Graft: Lexacivis – che è Lex a Civis ossia “la legge al cittadino” in latino – mentre il nostro slogan è “la legge a portata di tutti”, nasce dall’esigenza di dare un contributo alla società. Spesso è difficile nel nostro Paese comprendere le normative. Ci siamo chiesti come potevamo contribuire a risolvere questo problema: essendo studenti di Giurisprudenza, potevamo aiutare partendo proprio da quello che studiamo. Lexacivis è il contributo che possiamo e vogliamo dare alla nostra società con le poche conoscenze sinora acquisite.
Martina: Il nome volevamo fosse evocativo, facesse capire di cosa ci occupiamo e che cosa trattiamo… volevamo che fosse chiaro il nostro scopo.
Il vostro scopo è fare divulgazione del diritto ma portare anche l’informazione: voi quindi trasmettete attraverso un canale Telegram i testi delle normative e poi i vostri articoli in cui li spiegate e semplificate.
Martina: si, li spieghiamo, semplificando, perché nel momento in cui viene approvata una legge che è formata da 10, 20 o 40 pagine diventa difficoltoso per un cittadino, giovane o di una certa età che sia, andare a leggersi tutta la legge… non lo fa quasi nessuno, giustamente! Uno poi che non se ne intende ha ancora più difficoltà e quindi noi cerchiamo attraverso i nostri articoli di riscrivere le normative e riportare il succo della legge che è stata approvata, in modo che sia più semplice e comprensibile.
De-Graft: Esatto, non ci limitiamo a semplificare, ma cerchiamo anche di dare l’informazione al cittadino. Da quando parte un disegno di legge, da quando c’è una bozza alla firma del Capo dello Stato. Col canale più che altro aggiorniamo i cittadini sul percorso dei provvedimenti normativi. Aggiungo un dettaglio: Martina dice 10 pagine. Questo periodo è stato molto impegnativo per noi: abbiamo riscritto il Decreto Rilancio in 10 pagine ed è un esempio emblematico perché questo è composto da più di 200 articoli.. un cittadino non andrà mai a leggerli… noi facciamo proprio questo: cercare di semplificare, in modo che il cittadino legga volentieri e più o meno capisca di cosa stiamo parlando.
Diciamo che fate i Piero Angela del diritto, cioè come Piero Angela semplifica la scienza, voi rendete più accessibile la legge. I divulgatori scientifici e non solo semplificano molto gli argomenti che sono complessi. A maggior ragione il diritto ha una grande complessità, soprattutto poi in Italia dove si verificano molte sovrapposizioni, le leggi si affastellano e quindi è certamente necessario portare un po’ di semplificazione agli occhi del cittadino.
Martina: del diritto magari se ne parla anche in TV, nei programmi e nei giornali, però molto spesso non si parla solo di diritto e cioè questo viene filtrato attraverso opinioni personali, politiche. E’ raro che si parli esclusivamente di diritto. Quel che noi invece vogliamo fare è semplificare una legge, senza inserire nostre opinioni. Forse è questo che ci differenzia rispetto a un articolo del giornale.
Voi siete molto giovani. Vi chiedo a quale pubblico vi rivolgete e se avete una particolare attenzione per quello giovanile.
Martina: noi non abbiamo creato il sito per rivolgerci ad una particolare fascia di età. E’ anche vero che sui social il pubblico è molto giovane ma diciamo che non ci siamo preclusi nessuna categoria di persone. A me però fa molto piacere rivolgermi ai giovani, nostri coetanei o più piccoli, perché ritengo che al giorno d’oggi sia utile per tutti, anche per chi non è appassionato di diritto, essere informati su ciò che accade a livello giuridico nel nostro Paese, che sia importante soprattutto per i ragazzi. Noi interagiamo con chi ci segue attraverso i social, su Instagram diamo anche consigli su libri da leggere, film e serie TV da vedere, quindi abbiamo una interazione immediata maggiormente coi giovani.
Sempre consigli legati al mondo del diritto?
Martina: principalmente sì, ma non solo… sono consigli che possono riguardare anche la cultura e l’attualità
De-Graft: il consiglio è in tema, come diceva Martina, però abbiamo visto che il nostro pubblico non è composto solo da studenti di Giurisprudenza ma è più ampio e quindi vogliamo cercare di arrivare a tutti, anche ricordando alcune ricorrenze importanti. La cosa più importante è il nostro Lexacivis Live col quale portiamo, tramite interviste agli esperti, voci diverse dalle nostre, di chi ne sa di più su tematiche di diritto e attualità.
Martina: infatti, come abbiamo visto ora col lockdown, le tematiche del diritto sono strettamente legate all’attualità. Gli esperti hanno parlato di ciò che sta accadendo oggi in Italia.
In qualche modo quindi anche durante questo periodo dell’emergenza sanitaria, dell’isolamento il vostro ruolo è stato importante visti i numerosi DPCM e ordinanze che quindi avrete potuto chiarire agli utenti.
Martina: certo, sappiamo tutti che i decreti e le ordinanze emanate sono stati molti e quindi ci siamo dati da fare, abbiamo lavorato in modo particolarmente attivo. Ed è appunto durante questo periodo di quarantena che abbiamo iniziato a fare delle dirette per chiarire alcuni aspetti e perché poteva essere anche una forma d’intrattenimento per le persone costrette a star chiuse in casa. Abbiamo unito l’utile al dilettevole; fare informazione da una parte, quindi renderci utili in qualche modo e dall’altra anche fare intrattenimento su temi che potessero interessare la generalità delle persone. Proprio durante queste dirette il pubblico era davvero vasto e diversificato. In questo periodo di quarantena ci siamo dati davvero molto da fare e l’abbiamo fatto con piacere.
De-Graft: la domanda era limitata a ordinanze, DPCM… ma ce n’è di più! Ci sono quelli emessi dal prefetto, decreti ministeriali, interministeriali, decreti legge. C’erano davvero tante cose che richiedevano un chiarimento. Non è stato facile trovare l’equilibrio giusto tra studio, lezioni online e questa attività di volontariato. Ma in quel momento pensi che ci sono i veri eroi che stanno combattendo in prima linea: medici, forze dell’ordine, protezione civile.. nel nostro piccolo noi potevamo fare questo per il nostro Paese: non abbiamo fatto praticamente nulla in confronto ai veri eroi, mettiamola così.
Però il vostro importante contributo l’avete dato. Ora vi porrei un’altra domanda un po’ più ampia e poi tornerei a parlare della vostra realtà. La democrazia in qualche modo si basa sulla partecipazione e perché vi sia partecipazione ci vuole informazione, ci vuole conoscenza sia dei fatti di attualità, di quello che avviene, che del funzionamento delle istituzioni e anche naturalmente del diritto, della legge. Quanto pensate voi che in Italia si faccia divulgazione rispetto a questi temi, quelli del diritto, dei diritti dei cittadini o del c.d. consumatore?
Martina: mi ricollego un po’ a quanto detto prima. Ad oggi secondo me se ci affidiamo ai talk in cui si discute di attualità o ai giornali – anche i più grandi – il problema è che difficilmente si parla quasi esclusivamente di diritto: anche nel momento in cui ci si rivolge a un pubblico giovanile il problema ad oggi forse è che i giovani non riescono molto a farsi una opinione propria, critica, a discernere le informazioni vere da quelle meno vere o le informazioni che sono anche condite con un’opinione politica o personale. Se si segue un Talk in cui si tratta di un tema di diritto un ragazzo che ascolta e che non ha una opinione ben precisa ha difficoltà a capire, i giovani dovrebbero essere più abituati a formarsi una propria opinione.
Torniamo a noi, anzi a voi. Quando siete nati? E come è nata la vostra idea?
De-Graft: Lexacivis nasce più di un anno fa: abbiamo iniziato in tre, ho avuto quest’idea e ho cercato di includere alcune persone. Quando io gliel’ho proposto con molto entusiasmo hanno accettato senza esitare un minuto. E hanno voluto intraprendere questo percorso con me che sta andando molto bene, inaspettatamente, possiamo dire. Avevamo poi bisogno di qualcuno che gestisse il sito e così è salito a bordo di questo nostro progetto anche Gianluca.
Martina: a me era arrivata questa chiamata. De-Graft ogni tanto mi stupisce con le sue richieste. Mi chiama e mi dice: “Ti va di aprire questo sito?”. E così ho detto sì perché da subito mi è sembrata una proposta valida e non campata per aria. Sicuramente dovremo crescere ancora sotto molti punti di vista e potremo migliorare, abbiamo ampi margini di miglioramento.
Mi sembra che in poco più di un anno di vita abbiate fatto parecchio. A Lexacivis Live avete ospitato anche il prof. Cottarelli. Quali sono i vostri progetti per il futuro? Intendete portarli avanti anche ricercando il sostegno e la collaborazione di istituzioni e altre associazioni, gruppi, avete delle collaborazioni avviate?
De-Graft: In un anno e mezzo abbiamo fatto tanto, in effetti. Io mi auguro sempre più professionalità da parte nostra. Ad agosto saremo in pausa, ma non ci fermiamo con la scrittura… finché il Parlamento non va in vacanza non ci andiamo nemmeno noi! In anteprima posso dirvi che tra poco avremo un importante ospite internazionale. Ci proponiamo di migliorare quello che abbiamo creato, soprattutto con queste live che facciamo con ospiti sempre più esperti che chiamiamo a esprimersi sugli argomenti che noi approfondiamo. Per ora abbiamo molti contatti e scambi, ma non vere e proprie collaborazioni. È tutto in divenire. Mi auguro che potremo continuare a lavorare sempre con questo spirito di gruppo, il pubblico ci da molte attenzioni, ci arrivano numerose domande, ci fanno complimenti e anche critiche costruttive. Io sono più felice per queste ultime perché ci aiutano a migliorare ancora e a crescere.
Diego Compagnoni