Via libera definitivo alla legge per la promozione e il sostegno della lettura. Il 5 febbraio il Senato ha licenziato all’unanimità il testo che era già stato approvato dalla Camera lo scorso 16 luglio. Il ddl Lettura è Legge: ecco che cosa prevede.
Gli obiettivi cui il provvedimento mira sono sostanzialmente tre:
1. diffondere l’abitudine alla lettura, come strumento per la crescita individuale e per lo sviluppo civile, sociale ed economico della Nazione e favorire l’aumento del numero dei lettori.
2. promuovere la frequentazione delle biblioteche e delle librerie e la conoscenza della produzione libraria italiana, incentivandone la diffusione e la fruizione.
3. prevedere interventi mirati per specifiche fasce di lettori e per i territori con più alto tasso di povertà educativa e culturale.
Come fare a rendere concreti questi obiettivi? Attraverso l’istituzione di un Fondo per l’attuazione del “Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura”. La dotazione iniziale prevede 4.350.000 euro annui: se sarà abbastanza oppure no, al momento non possiamo saperlo. La nostra unica certezza, a oggi, è che dopo mesi di discussioni il ddl Lettura è legge. Ecco i 4 punti principali in cui si articola.
1. I patti locali per la lettura e la Capitale italiana del libro
Per consentire agli enti territoriali la partecipazione al Piano d’azione, comuni e regioni vi aderiranno attraverso la stipula di patti locali per la lettura. Si punta così a coinvolgere le biblioteche e altri soggetti pubblici (le scuole) e privati operanti sul territorio.
A partire dall’anno 2020, inoltre, il Consiglio dei ministri conferirà ad una città del territorio nazionale il titolo di “Capitale italiana del libro”. Il fine? Favorire progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura.
2. La Carta della cultura
Lo Stato contribuirà alle spese per l’acquisto di libri, prodotti e servizi culturali da parte di cittadini italiani e stranieri economicamente svantaggiati mediante la “Carta della cultura”. Si tratta di una carta elettronica del valore nominale di 100 euro, utilizzabile dal titolare entro un anno dal rilascio per l’acquisito di libri, anche digitali, muniti di codice ISBN.
3. Il prezzo dei libri
Questo è l’articolo più controverso di tutta la legge (molte le discussioni suscitate) e riguarda lo sconto massimo applicabile sui libri. Esso viene infatti ridotto dal 15 al 5 per cento e, solo per i libri adottati dalle scuole come libri di testo, dal 20 al 15 per cento.
4. Il riconoscimento delle librerie di qualità
Viene istituito l’Albo delle librerie di qualità presso il Mibact, a cui possono iscriversi su loro domanda le librerie che hanno i requisiti indicati con decreto del Ministro, che definisce anche le modalità di formazione e tenuta dell’Albo.
Chiara Dalmasso