Il database cinese che scheda politici, imprenditori e mafiosi. 4544 italiani

Database cinese

Un accademico americano ha scovato un database cinese che scheda più di due milioni di persone. Politici e imprenditori, poi i familiari; ed infine, criminali e terroristi.

L’accademico americano Christopher Balding ha trasmesso all’agenzia di intelligence australiana Internet 2.0 un database cinese, precisamente dell’azienda Zhenhua Data, con sede a Shenzehn. A sua volta l’agenzia lo fa arrivare al consorzio giornalistico comprendente Il Foglio ed il Telegraph. Così emerge che questo database raccoglie dati sulle persone più in vista dei paesi esteri.

Parliamo di numeri importanti: il database cinese comprende 2 milioni e 444 mila nomi, di cui 4544 sono italiani.

Come funziona il database cinese?

Il database Okidb, “Oversea Key Information Database” , sin dal 2006 trarrebbe materiale pubblicamente reperibile in rete – e  non con spionaggio – attraverso un algoritmo, creando dei fascicoli personali. Compresi di social media, informazioni familiari e precedenti penali. Si teme che lo faccia per conto del governo cinese.

Zhenhua Data: chi è stato schedato?

I nomi schedati sono divisi in tre categorie:

  1. persone politicamente esposte;
  2. legami delle persone politicamente esposte;
  3. persone di interesse speciale.

La prima si focalizza su 800 persone politicamente esposte e comprende, oltre i politici (come Renzi, Berlusconi, Boldrini, Letta e Tremonti) anche membri del clero e imprenditori strategici, come per esempio Carlo Freccero. Cosa molto interessante è il focus sui vertici della Difesa e sulle autorità portuali, specie attorno al porto di Trieste.

La seconda categoria, composta di 1012 nomi, comprende i legami personali della prima categoria: la famiglia di Berlusconi, per esempio.

L’ultima sezione comprende 2732 nomi di persone condannate o indagate per reati legati alla criminalità organizzata o al terrorismo, qui definite persone di interesse speciale. Ci stiamo riferendo a persone come Imitias Khan, accusato di legami con Al Qaeda, o il camorrista Gennaro Imparato, o ancora a personaggi del clan Morabito-Bruzzaniti-Palamara.

La cosa molto interessante è che ogni criminale è schedato in base alla propria “specialità”. Il tutto descritto nei minimi dettagli, come un catalogo criminoso. Inoltre, essendo ad ogni nome associato un codice, si crea una vera e propria rete virtuale di nomi interconnessi.

Il database cinese e la risposta dell’azienda

Per ora è stato possibile analizzare solo 250,000 nomi. Si sa che comprende più di 52,000 americani e 10,000 inglesi, tra cui Boris Johnson e la famiglia reale. Zhenhua Data ha risposto al Guardian per mezzo di un rappresentante. Se ne conosce l’alta posizione nell’azienda e il cognome Sun:

“I nostri dati sono tutti pubblicamente reperibili su internet. Il nostro modello

commerciale ed i nostri partner sono segreti aziendali. Non c’è un database di due milioni di persone. Siamo un’azienda privata. I nostri clienti sono organismi di ricerca e gruppi imprenditoriali”.

L’azienda nega il coinvolgimento del governo cinese. A ribadirlo invece è l’americana Abc, che ipotizza anche legami con WeChat. Quel che è certo è che internet si mostra un labirinto complesso per la privacy. La geopolitica si gioca anche online, e la Cina lo sa bene.

Giulia Terralavoro

 

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