La sventoliamo durante le Olimpiadi o le partite del Campionato Mondiale di calcio (purtroppo non al prossimo) e la vediamo esposta nei più importanti edifici pubblici. È la nostra bandiera, il Tricolore, che proprio oggi compie 221 anni.
Breve storia del Tricolore
La sua storia iniziò ufficialmente il 7 gennaio 1797, data in cui fu adottato come bandiera nazionale della Repubblica Cispadana. I colori verde, bianco e rosso erano in realtà già comparsi su coccarde e alcuni vessilli militari. Solo in quella data però, per la prima volta, il Tricolore venne scelto da uno Stato italiano sovrano. Il suggerimento cromatico giunse dall’intellettuale Giuseppe Compagnoni, per tal motivo conosciuto come il “Padre del Tricolore”. Il comitato fondatore della Repubblica Cispadana prese la decisione dopo essersi riunito in assemblea in un salone del palazzo comunale di Reggio Emilia, ribattezzato poi “Sala del Tricolore”.
Da quel momento in poi il popolo italiano iniziò a riconoscersi in quel simbolo. Esso divenne uno dei più importanti del Risorgimento. Nel 1861 avvenne la proclamazione del Regno d’Italia, di cui il tricolore divenne vessillo nazionale, sebbene non ufficialmente riconosciuto da una legge.
Il riconoscimento avvenne il 19 giugno del 1946, tramite un decreto del Presidente del Consiglio, che proclamò ufficialmente il Tricolore bandiera nazionale della Repubblica Italiana.
Questa decisione fu in seguito confermata dall’Assemblea Costituente, che volle inserire nella Costituzione un articolo interamente dedicato alla bandiera: l’art. 12.
Il 31 dicembre 1996, una legge istituì la Festa del Tricolore e contestualmente nominò un Comitato nazionale con l’obiettivo di organizzarne la prima commemorazione solenne.
Ma perché proprio questi tre colori?
Secondo un’interpretazione molto romantica e leggendaria, il verde rappresenterebbe il colore dei prati italiani, il bianco la neve e il rosso il sangue dei caduti in battaglia.
Sebbene questa lettura sia indubbiamente poetica, la spiegazione è un’altra. Il bianco e il rosso comparivano nell’antichissimo stemma comunale di Milano, mentre verdi erano le uniformi della Guardia civica milanese. Questi stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi dei soldati delle terre dell’Emilia e della Romagna. Infine, le tre fasce colorate di ugual dimensione si ispiravano all’emblema della Rivoluzione francese.
L’importanza di questo simbolo
La bandiera ha sicuramente una valenza simbolica fortissima. Usando le parole di Carlo Azeglio Ciampi pronunciate in occasione della festa del Tricolore nel 2004, “ha rappresentato il riscatto, il risveglio, il miracolo di un popolo che, all’improvviso, diventa volontà comune”.
Se oggi celebriamo questa ricorrenza è perché la bandiera ha contribuito a definire la nostra identità nazionale. Gli italiani si riconobbero in quei colori e li usarono come emblema della loro lotta per l’indipendenza. Durante il Risorgimento questo vessillo era innalzato dal popolo, come simbolo delle libertà conquistate e, dunque, della nazione stessa.
Se questa è la nostra storia, oggi c’è da chiedersi quale sia il nostro presente. Ci sentiamo realmente un popolo unito? Ci riconosciamo ancora negli ideali che i nostri simboli incarnano? E soprattutto quanto conosciamo questi simboli?
La speranza è che celebrazioni come questa ci facciano riscoprire ogni volta la nostra storia, per vivere in maniera più critica e consapevole il presente. Nei tempi moderni infatti, spesso finiscono nel dimenticatoio quelle grandi conquiste che ci hanno reso una vera e propria nazione. A volte sfugge il significato di identità nazionale, altre volte la si strumentalizza per allontanare il diverso, lo straniero. Non bisogna mai dimenticare invece che la nostra Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e valori importantissimi come solidarietà e uguaglianza.
Per questo, bisognerebbe approfittare di queste ricorrenze per rispolverare vecchie, ma sempre attuali, storie e simboli, come il Tricolore: vessillo che spesso viene sbandierato nelle partite di calcio, per poi ritornare nel cassetto.
Le cerimonie
Presso il Palazzo del Quirinale a Roma, sarà eseguito il cambio della Guardia d’onore in forma solenne con lo schieramento e la sfilata del Reggimento Corazzieri.
A Reggio Emilia, in piazza Prampolini, alle 10.10 di oggi inizierà il cerimoniale che conterà la presenza del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni intorno alle 10.30, per l’Alzabandiera e l’esecuzione dell’Inno Nazionale.
Rossella Micaletto