Nicolas Sarkozy, all’interno di un suo libro, ha confessato di essere stato la mente dietro a una manovra economica che ha portato a un colpo di Stato finanziario in Italia nel 2011 e alle dimissioni di Silvio Berlusconi.
Nel suo libro intitolato “Il Tempo delle Battaglie”, l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha gettato luce su un capitolo che interessa la storia italiana: un colpo di Stato finanziario del 2011. In questo libro, Sarkozy ha rivelato che la caduta del governo Berlusconi in novembre del 2011 è stata orchestrata dall’asse franco-tedesco per imporre l’austerità all’Italia attraverso l’uso di strumenti finanziari.
Secondo Sarkozy, questa caduta è stata in realtà un colpo di Stato finanziario mascherato, messo in atto sotto l’apparente necessità di evitare un presunto fallimento. L’obiettivo era destituire un governo democraticamente eletto e sostituirlo con un governo tecnico. Questa strategia è stata attuata in parallelo anche in Grecia, dove ha portato alle dimissioni del primo ministro socialista Giorgos Papandreu.
La crisi dei debiti sovrani seguita alla recessione economica del 2008 aveva reso gli Stati vulnerabili alle speculazioni finanziarie. Un articolo pubblicato su “L’Indipendente” nel 2023 riporta i punti chiave del libro di Sarkozy e spiega che fu l’azione della Deutsche Bank e della BCE, sotto la direzione dell’asse franco-tedesco, a causare l’aumento dello spread.
Queste azioni erano volte a imporre politiche neoliberiste d’austerità all’Italia e a rallentare lo sviluppo economico del paese. Sarkozy ammette indirettamente che le manovre franco-tedesche hanno causato l’aumento dello spread e le pressioni politiche hanno portato alle dimissioni di Berlusconi non tanto per le sue posizioni politiche, ma in quanto governo che stava prendendo le distanze da un’UE che non aiutava i Paesi del Sud Europa.
Chiaramente c’è da sottolineare che la classe politica italiana dell’epoca, non solo non è stata unita nella resistenza contro questa azione esterna, ma si è prestata a giocare di sponda con l’Eliseo, dando adito al piano dell’ex governatrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde e dell’ex presidente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet, entrambi francesi.
Il colpo di Stato finanziario del 2011 è un esempio di come il capitalismo finanziario possa influenzare il destino dei governi legittimi, mettendo a rischio i processi democratici all’interno degli Stati membri dell’Unione Europea e indicando il livello di sottomissione e dipendenza dell’Italia dalla Troika. Inoltre, ha portato alla finanziarizzazione dell’economia e al regresso del welfare state, con conseguenze negative per l’economia reale. La lotta contro questi meccanismi finanziari è ancora in corso, mentre l’Eurozona affronta sfide economiche continue.