Il cimitero acattolico di Roma: un luogo di meraviglie e misteri

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Luogo circondato di bellezza e mistero, il cimitero acattolico di Roma si trova nel cuore del famoso quartiere Testaccio. Situato davanti alle mura Aureliane e alla più che suggestiva Piramide Cestia  – un edificio che sembra un’opera moderna e risale invece al 12 a.C – , non è l’unico esempio di cimitero destinato a dare eterno riposo a persone non cattoliche, e non è neanche il primo.

Uno dei più antichi si trova a Livorno (risale al 1598) , un altro invece a Venezia (1684): le città portuali, infatti, furono le prime a porsi il problema di creare uno spazio per ospitare le salme di atei e protestanti. A Roma, tra il 1671 e il 1716, i non cattolici venivano seppelliti di fronte alla piramide, senza che esistesse un vero e proprio cimitero.

Il cimitero acattolico di Roma ha a che vedere con la cacciata degli Stuart e la Gloriosa Rivoluzione del 1688-89.  I sovrani cattolici trovarono rifugio presso la santa sede, e portarono con sé un entourage, composto anche da giacobini protestanti. Nel 1716 morì William Arthur, un medico protestante che si trovava a Roma come esiliato per aver appoggiato Giacomo III Stuart. Questo evento fu al centro dell’attenzione dell’ambasciata del suo paese e anche della santa sede. Quest’ultima decise di designare una zona limitrofa della città alla sepoltura dei “signori non cattolici”. A questi, che erano sempre più numerosi grazie alla moda del Grand Tour 700/800esco, si voleva risparmiare l’onta di trovare l’eterno riposo a fianco delle persone ai margini della società.

Le persone non accettate dalla società erano gli eretici, i suicidi, le prostitute e gli attori, che venivano considerati al di fuori della comunità cristiana e per questo non degni di essere sepolti in terra consacrata e comunque sempre fuori dalle mura, al Muro Torto. Un luogo che ha una storia tutta particola e vale più di un approfondimento.

Perché si svolgesse il primo funerale con rito anglicano, però dovette passare molto tempo. Passarono infatti ben sette anni dalla prima sepoltura. Un altro aspetto interessante era il fatto che le inumazioni si svolgevano sempre di notte, perché si temevano rappresaglie da parte di fanatici religiosi. Sono passati 70 anni dalla pace di Westfalia, che sanciva la fine di decenni di guerre religiose. In realtà, non credo che finiranno mai.




Con il passare dei secoli, furono sempre più numerosi i personaggi illustri a trovare riposo nel cimitero acattolico di Roma. Tra gli altri, spiccano gli italiani CamilleriGramsci, e i grandi poeti inglesi Keats e Shelley.

Bellissima l’epigrafe di Shelley, tratta dalla Tempesta di Shakespeare:

Niente di lui si dissolve, ma subisce una metamorfosi marina per divenire qualcosa di ricco e strano

La storia della morte di Shelley, poi, trasuda fascino romantico. O forse più gotico. Partito in barca, in Toscana, fu trovato morto a Viareggio, dove la sua salma venne cremata. Leggende metropolitane vogliono che il cuore sia stato salvato dalle fiamme, per accompagnare la vedova (la ben famosa Mary Shelley di Frankenstein) fino alla sua morte. La donna sarebbe poi stata seppellita a Bournemouth insieme al cuore del marito.

Ma gli ospiti del cimitero, non sono solo defunti: la zona della piramide, infatti, ospita un’oasi felina e quindi la visita ha un valore aggiunto.

Nel cimitero acattolico di Roma, trovano riposo anche islamici, atei, credenti dello zoroastrismo e del confucianesimo. Qualcosa di piuttosto prossimo all’idea di un cimitero che abbracci tutte le credenze. In Svizzera, dal 1874 i cimiteri non sono più di competenza parrocchiale, bensì statale.

Questo permette una certa flessibilità, ed è un passo verso uno spazio destinato a ricordare i propri cari nel rispetto delle diverse culture. Una storia interessante è quella del cimitero Bremgarten della città di Berna.

Sofia Dora Chilleri

 

 

 

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