Il ritorno di Mimmo Lucano dopo la sospensione, il divieto di dimora e il rinvio a giudizio: si candida come consigliere comunale con la lista “Il cielo sopra Riace” che sostiene la candidatura di Maria Spanò
Il cielo sopra Riace, questo il nome della lista con cui correrà, alle prossime elezioni comunali, Mimmo Lucano. Il sindaco sospeso di Riace, il centro della Locride indicato negli ultimi anni come modello alternativo di integrazione dei migranti.
Mimmo Lucano si trova attualmente sottoposto a divieto di dimora e rinviato a giudizio nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Locri. A stravolgere il modello messo in piedi da Lucano l’operazione Xenia, che ha poi coinvolto, e travolto, lo stesso Lucano.
Ma per Mimmo Lucano, l’esilio da Riace continua. Il Tribunale del Riesame ha infatti confermato il provvedimento che obbliga il sindaco sospeso a stare lontano dal paese che per tre mandati ha amministrato. Tuttavia, per ordine della Cassazione, i giudici reggini sono tornati ad esaminare il caso, ma la loro valutazione non è cambiata. Le indagini a carico di Mimmo Lucano sono ormai chiuse da tempo, e il sindaco sospeso è stato rinviato a giudizio. La prima udienza del processo è stata fissata, ma a detta dei giudici rimangono motivi ostativi al suo rientro nel paese di Riace.
Le elezioni
Le elezioni comunali si svolgeranno il 26 maggio, assieme alle votazioni europee. La lista, con cui rientra in pista Mimmo Lucano, Il cielo sopra Riace, candida a sindaco Maria Spanò, assessore uscente ai Lavori pubblici. I candidati consiglieri della lista sono in tutto 11.
Le liste presentate a Riace sono tre oltre a Il cielo sopra Riace, che propone la candidatura di Spanò, sono in lizza come candidato sindaco anche l’ex vicesindaco Maurizio Cimino (Riace 2.0) a cui Lucano ritirò le deleghe nel 2016 e Antonio Trifoli, vigile urbano che guida la lista civica Riace rinasce, trasparenza e legalità.
A Mimmo Lucano erano state proposte candidature europee e regionali, ma ha scelto di continuare la sua battaglia nel suo paese: in quel pugno di case affacciate sullo Jonio che ci hanno permesso di realizzare come un altro modello di socialità sia possibile.
Francesca Peracchio