“Il caso e la necessità” di Jacques Monod: il più grande dibattito scientifico dopo “L’origine della specie”

Filosofia e ricerca scientifica sono unite da un legame molto stretto, entrambe reciprocamente aperte agli influssi delle idee e delle scoperte dell’una e dell’altra, in un rapporto di osmosi molto complesso ma antichissimo, che ha uno dei suoi più noti rappresentanti in Aristotele: gran parte della sua opera è dedicato allo studio della natura, in cui sono presenti delle intuizioni che nei secoli a venire si riveleranno corrette. Il filosofo di Stagira è tuttavia solo uno degli innumerevoli esempi a disposizione, ma è utile rievocare la sua figura in quanto è considerato il padre della biologia.

Tra le molte scoperte avvenute negli ultimi due secoli di ricerca scientifica, quella del DNA è stata senza dubbio la più stupefacente di tutte: la molecola della vita per eccellenza non ha nulla di speciale rispetto ad altre sue simili presenti in natura, né contiene elementi che pongono una netta separazione tra vita e non-vita: ciò è ancora più evidente confrontando gli esseri viventi. Ulteriore elemento curioso riguardo al DNA è la capacità di subire mutazioni impreviste, casuali, e che tali mutazioni, qualora si rivelassero favorevoli alla sopravvivenza dell’organismo nell’ambiente possano essere trasmesse invariate da individuo a individuo. Solo una mutazione genetica è in grado di “spezzare” questa catena chiusa altrimenti eternamente uguale a sé stessa e garantire una ricca e sconfinata biodiversità.

Il caso e la necessità Jacques Monod ultima voceÈ proprio la casualità una delle protagoniste del celebre saggio del biologo e premio Nobel Jacques Monod, Il caso e la necessità.

Pubblicato ben quarantanove anni fa, ora vede una nuova riedizione alla luce delle ultime scoperte scientifiche, edita da Mondadori, che ne ha curato le diverse edizioni italiane sin dal 1970, anno di pubblicazione del saggio. Il testo di Monod nasce dalle conferenze tenute al Pomona College della California e dalle lezioni al Collège de France avute luogo tra il 1969 e il 1970; anche a distanza di decenni continua a suscitare discussioni extra-scientifiche. Il caso e la necessità d’altronde, sebbene sia catalogato come saggio scientifico, è a tutti gli effetti un testo di filosofia della scienza; non senza uno spiccato tono critico, Monod passa velocemente in rassegna le principali correnti di pensiero che hanno coinvolto l’interpretazione delle evidenze scientifiche, mostrando una certa dimestichezza sia nel trattare di filosofia che di scienza e facendo emergere da questo procedimento la sua posizione in merito, giudicata dai critici troppo dualistica.

E infatti sono due gli elementi fortemente contrapposti che Monod pone al centro del suo discorso, casualità e invariabilità: la prima è per il biologo l’elemento creativo e innovatore nel processo vitale, la seconda quello conservativo, “frenante”: dall’interazione di queste due forze scaturisce poi lo sviluppo e l’evoluzione della vita così come la conosciamo: è una visione per certi versi simile a quella esposta da Henri Bergson, che lo stesso Monod cita positivamente nel saggio, mostrando un approccio interdisciplinare certamente frutto del ricco retroterra culturale in cui crebbe il biologo francese.

Più di ogni altra cosa l’impatto che ebbe Il caso e la necessità, anche in altri settori della ricerca umana, lo colloca allo stesso livello dell’Origine delle Specie: non a caso Monod si confronta anche con Darwin, tentando di aggiornare la teoria di quest’ultimo, che nonostante tutto lasciava spazio ad una “progettualità” dell’evoluzione. Le ricerche di Monod sull’RNA messaggero e la scoperta del DNA e dei meccanismi di ereditarietà e trasmissione dei caratteri genetici, pubblicate dopo la morte di Darwin (1882) non lasciano adito ad alcuna progettualità, né riservano all’uomo un posto speciale nell’universo. È una prospettiva difficile da accettare, quasi nichilista, ma che tuttavia sottolinea la peculiarità di ogni individuo nella sua casuale unicità; la mancanza di senso paradossalmente offre all’uomo la libertà di dare senso alla propria vita nonostante tutto sia frutto del caso.

 

Barbara Milano

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