Il caso dello Zodiac killer: decifrato uno dei suoi messaggi

Zodiac killer

Quando si ripensa alla California degli anni Sessanta, un serial killer è l’ultima cosa che ci verrebbe in mente. Eppure, lo Zodiac killer, o killer dello Zodiaco, tra il ’68 e il ’69 terrorizzava l’area di San Francisco. Sono cinque gli omicidi accertati, due i sopravvissuti. Lui ha dichiarato di aver commesso fino a trentasette omicidi.

La cosa che lo rese celebre, in particolare, era la sua corrispondenza con i quotidiani, in particolare il San Francisco Chronicle. Il killer mandava una serie di messaggi in cui si vantava degli omicidi. Allegava ad essi brandelli di tessuto insanguinati presi dall’abbigliamento delle sue vittime. Alcuni di questi messaggi erano rimasti un mistero perché cifrati.

Per una volta, il 2020 non porta solo cattive notizie. Un team internazionale, composto dall’americano Oranchak, software developer, dal programmatore belga Van Eycke e dal matematico australiano Blake, è finalmente riuscito a decifrare uno dei messaggi mandati al San Francisco Chronicle.



Chi era lo Zodiac killer?

Attivo dal dicembre del 1968 all’ottobre del 1969, il killer dello Zodiaco è uno dei più noti serial killer della storia. A lui sono imputati 5 omicidi nell’area di San Francisco.

Il primo omicidio fu quello di una coppia al loro primo appuntamento. Le due vittime furono David Faraday (17 anni) e Betty Lou Jensen (16 anni), uccise il 20 dicembre del 1968.

A loro seguì l’attacco, il 4 luglio del 1969, ad un’altra coppia. Parliamo di Darlene Ferrin (22 anni) e Michael Mageau (19 anni), che sopravvisse. Dopo questo secondo attacco, nella redazione di tre giornali (Vallejo Times-Herald, San Francisco Chronicle e San Francisco Examiner) arrivarono tre lettere. Queste erano firmate dal serial killer con il nome di Zodiac.

Le lettere contenevano un crittogramma che, a detta del killer, nascondeva la sua identità. Una coppia di Salinas risolse il messaggio, che non conteneva la identità del killer.

Non vi darò il mio nome perché cerchereste di rallentare o fermare la mia collezione di schiavi per la mia seconda vita
– Dal crittogramma di Zodiac del 1° agosto del 1969.

Gli omicidi continuarono – un’altra giovane coppia nel settembre del ’69 e un tassista nell’ottobre dello stesso anno – e così anche i messaggi cifrati.

Il 22 ottobre 1969 un paziente di un ospedale psichiatrico telefonò il noto talk show mattutino di Jim Dunbar dicendo di essere Zodiac. La polizia, che aveva già avuto modo di parlare al telefono con il vero serial killer, lo smentì.

Il caso è tuttora aperto sia a San Francisco che nelle altre giurisdizioni.

La traduzione del messaggio cifrato

Qui è riportato, tradotto, il testo del messaggio cifrato. Il testo originale ha gli stessi errori grammaticali dei crittogrammi precedenti. Questo è un ulteriore elemento che ne conferma l’autenticità. Anche questo manca di punteggiatura ed è originariamente in maiuscolo.

Spero che vi stiate divertendo a provare a prendermi
Non ero io nel programma TV il che dice una cosa di me
Non ho paura della camera a gas perché mi manderà in paradiso ancora prima
Perché ora ho abbastanza schiavi che lavorano per me quando nessuno ha nulla quando arriva in paradiso e per questo hanno paura della morte
Io non ho paura perché so che la mia nuova vita sarà una facile nel paradiso morte
Secondo il team che ha decifrato il messaggio non è possibile recuperare gli altri due messaggi cifrati, che potrebbero contenere il nome dell’assassino.
Questo messaggio non sembra avere molta utilità per la risoluzione del caso, non contenendo informazioni personali.
Il problema degli altri due messaggi cifrati sarebbe nella loro lunghezza, dato che i due sono talmente corti che le possibili soluzioni sono infinite.
Tuttavia, è possibile osservare l’interessantissimo processo dietro la risoluzione del messaggio cifrato sul canale Youtube di Oranchak.
Resta un grandissimo passo avanti in una delle indagini più celebri del crimine americano, che un giorno, si spera, potrà considerarsi chiusa e risolta.
Giulia Terralavoro
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