Sid è innocente! Non ha ucciso lui l’addestratore cinofilo

Addestratore morto per malore. Sid il bull terrier è innocente

Fonte Youtube.it

Il bull terrier Sid è assolto: Davide Lobue, l’addestratore trovato senza vita lo scorso sabato sarebbe morto prima di essere azzannato dal cane. A stabilirlo i risultati dell’autopsia.

Il responso

Un malore fulminante  avrebbe stroncato l’addestratore cinofilo trovato morto il 18 Novembre a Monteu da Po e non i morsi del cane che gli era stato affidato da un amico, come inizialmente si era ipotizzato. Sid il bull terrier datogli in custodia, avrebbe quindi attaccato Lobue “post mortem”. È quanto chiarisce l’esame autoptico eseguito sul corpo dell’uomo nella giornata di ieri dal medico legale Roberto Testi. La morte del giovane rivolese al momento resta ancora un mistero: sono stati disposti ulteriori accertamenti e solo l’esito dei test tossicologici, potrà svelare la causa precisa del decesso di Lobue.



Le indagini

Il corpo della vittima, al momento del ritrovamento non presentava segni provocati da atti di violenza, se non i morsi di Sid, che Lobue si apprestava ad avviare ad un corso di addestramento. Da un ulteriore ricostruzione dei fatti e alla luce di quanto stabilito dall’autopsia, l’addestratore giocava con il cane in un campo recintato, quando si sarebbe sentito male e sarebbe crollato a terra. Sid avrebbe tentato di “soccorrere” il giovane, sdraiandosi su di lui, cercando quindi di svegliarlo colpendolo con il muso. Solo in seguito, forse perché spaventato – aggressività da paura – o per qualche altra ragione per ora ignota, lo avrebbe preso a morsi lacerandone il corpo e facendo a brandelli i suoi vestiti.

La Procura di Ivrea che il 21 Novembre ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, con lo scopo di accertare eventuali responsabilità di terzi, non ha preso alcuna decisione sul destino di Sid. Al momento il bull terrier si trova ancora sotto sequestro presso uno studio veterinario a Settimo Torinese, con la certezza di non essere colpevole della morte di chi cercava di renderlo migliore.

 Anna Lattanzi

 

 

 

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