Il panorama lavorativo sta prendendo una piega demografica significativa, con un marcato aumento dei lavoratori anziani in Italia. Questo cambiamento demografico, evidenziato da un’analisi condotta dall’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP), solleva preoccupazioni importanti sulla gestione del carico lavorativo, l’adozione delle nuove tecnologie e la flessibilità degli orari.
I dati sui lavoratori anziani in Italia
L’indagine fornita dall’INAPP è cruciale per mostrare questo cambiamento demografico e l’invecchiamento subito dall’Italia. Ha evidenziato come nel 2022, la percentuale di lavoratori anziani in Italia, tra i 50 e i 64 anni d’età, ha superato il 37%, rispetto al 21% registrato nel 2005 e al 27% nel 2012.
E’ interessante anche la percezione degli imprenditori stessi riguardo questo fenomeno e la loro reazione. Secondo i risultati di una rilevazione su un campione di 2.500 piccole e medie imprese italiane, rappresentative di oltre 150.000 PMI, più del 20% degli imprenditori ha indicato un invecchiamento del personale negli ultimi cinque anni. Questi imprenditori temono che l’invecchiamento possa compromettere la capacità di gestire carichi di lavoro più impegnativi, ostacolare l’adozione di nuove tecnologie, ridurre l’adattabilità a nuove mansioni e limitare la flessibilità degli orari di lavoro.
Un aspetto rilevante riguarda anche l’osservazione sulle competenze digitali dei lavoratori anziani in Italia. Il 41% degli imprenditori ritiene che queste competenze non siano adeguate, mentre oltre la metà ritiene che sarebbe utile svilupparle ulteriormente.
L’indagine INAPP ha ulteriormente rivelato che tra gli over 50 inattivi ma in età lavorativa, il principale motivo di abbandono o perdita dell’ultimo impiego è stato l’impegno nell’assistenza ai familiari, il 31%, in particolare la cura dei figli (27%). Inoltre, il 52% di coloro che appartengono a questa fascia d’età cerca lavoro ininterrottamente da più di un anno.
Accordo triennale di collaborazione
L’aumento dei lavoratori anziani in Italia ha messo il panorama lavorativo di fronte a numerose sfide. Per affrontarle è stata avviata la fase operativa di un accordo triennale di collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il Dipartimento per le politiche della famiglia, e l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche. Questo accordo si propone di promuovere l’invecchiamento attivo, rientrando nella Strategia di attuazione del Piano di Azione Internazionale di Madrid sull’invecchiamento attivo (Mipaa). Questo testimonia l’impegno nazionale nel fronteggiare le sfide legate all’invecchiamento della popolazione e della forza lavoro e nel sostenere la partecipazione attiva degli anziani nella società e nell’economia.
Le parti protagoniste del progetto hanno discusso e condiviso obbiettivi e attività da promuovere nel prossimo triennio partendo da politiche dell’invecchiamento attivo, capaci di soddisfare i bisogni e le necessità emergenti a causa dell’andamento demografico.
L’invecchiamento non riguarda solo il mondo del lavoro, infatti l’accordo triennale affronta in modo olistico le criticità legate all’invecchiamento, sviluppando politiche e strategie che coprano diversi aspetti della vita dei lavoratori anziani in Italia. Con questo accordo, l’Italia cerca soluzioni innovative per garantire una forza lavoro resiliente e sostenibile in un contesto demografico in invecchiamento.