Il batterio mangiacarne: aumentano le infezioni in Giappone

Le autorità mettono in guardia la popolazione e invitano a consultare immediatamente un medico in caso di sintomi.

batterio mangiacarne

In Giappone, è scattato l’allarme per il crescente numero dei casi di shock tossico da streptococco, causato da un batterio mangiacarne. Infatti, sono 88 i casi registrati nel 2024 contro i 141 del 2023. La mortalità è del 30%. Le autorità invitano a consultare un medico se si verificano febbre alta, dolore e gonfiore agli arti, nausea, vomito e diarrea.

Il governo metropolitano di Tokyo ha emesso un avvertimento ufficiale per la preoccupante crescita dei casi di sindrome da shock tossico streptococcico (STSS), un’infezione batterica rara ma grave conosciuta anche come “malattia carnivora”. Infatti, le autorità sanitarie giapponesi sono preoccupate in quanto questa grave infezione batterica sta aumentando fin troppo rapidamente. Uno scenario che, per ora, non può escludere la possibile diffusione di una nuova pandemia. Sebbene, alcuni esperti sostengano che sia difficile parlare di una vera e propria pandemia, poiché non si tratta di una malattia respiratoria come la polmonite o il Covid-19.

I numeri in aumento

Nella capitale giapponese, i casi di STSS registrati finora nel 2024 hanno già superato la metà del totale annuale del 2023: 88 contro i 141 dell’anno scorso. A livello nazionale, il numero di infezioni è ancora più alto, con 517 casi segnalati.

Un batterio pericoloso

Lo streptococco di gruppo A, il batterio responsabile dell’STSS, può essere trasmesso attraverso le goccioline respiratorie e il contatto diretto con persone infette, o tramite ferite alle mani o ai piedi.

La presenza dello streptococco di gruppo A non è sicuramente nuova, infatti è stato rilevato per la prima volta in Giappone oltre tre decenni fa. I casi stimati erano tra i 100 e i 200, a partire da una popolazione di 125 milioni di persone.

Sintomi da non sottovalutare

La sintomatologia della “malattia carnivora” include febbre alta, dolore e gonfiore agli arti, nausea, vomito e diarrea. In alcuni casi, l’infezione può progredire rapidamente e causare necrosi dei tessuti, con conseguenze fatali.

Un tasso di mortalità preoccupante

Nel 2023, il tasso di mortalità per STSS a Tokyo è stato di circa il 30%, una percentuale estremamente alta che evidenzia la gravità di questa infezione.

Il governo metropolitano di Tokyo ha invitato la popolazione a prestare attenzione ai sintomi e a consultare immediatamente un medico in caso di sospetta infezione.

Misure di prevenzione

Per ridurre il rischio di contagio, è importante seguire alcune semplici regole di igiene, come lavarsi frequentemente le mani, evitare il contatto con persone malate e coprire le ferite con cerotti o bende.

Le autorità giapponesi stanno monitorando attentamente la situazione e invitano la cittadinanza a collaborare segnalando tempestivamente eventuali casi sospetti.

La “malattia carnivora”: un problema globale

L’STSS non è un problema nuovo o circoscritto al Giappone. Casi di infezione sono stati segnalati in diverse parti del mondo, tra cui Stati Uniti, Europa e Australia.

La comunità scientifica internazionale è impegnata nella ricerca di nuovi vaccini e trattamenti per contrastare l’STSS e ridurre il suo tasso di mortalità.

Le autorità giapponesi hanno ribadito il loro impegno nella tutela della salute pubblica e hanno assicurato che stanno adottando tutte le misure necessarie per contenere la diffusione della “malattia carnivora”.



Informazione e sensibilizzazione

In un’ottica di prevenzione e controllo dell’STSS, è fondamentale sensibilizzare la popolazione sui rischi e sui sintomi di questa infezione, fornendo informazioni chiare e accurate.

Con una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, le possibilità di sopravvivere all’STSS possono aumentare considerevolmente.

Un impegno collettivo

La lotta contro la “malattia carnivora” richiede un impegno collettivo da parte delle autorità, della comunità scientifica e della cittadinanza. Solo attraverso la collaborazione e la condivisione delle informazioni sarà possibile arginare la diffusione di questa grave infezione.

Potrebbe essere una conseguenza indiretta delle restrizioni adottate durante il Covid-19? Per ora, sono ancora tante le ipotesi.

Del resto, come ha detto Takashi Nakano, professore di malattie infettive:

«Ci sono molte cose che non sappiamo, come il motivo per cui i batteri diventano così acuti. Per prevenire le malattie infettive, bisogna adottare semplici accorgimenti come lavarsi le mani e mantenere pulite le ferite». 

Patricia Iori

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