Il 25 novembre: con tutte le Donne, per tutte le Donne

25 novembre
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E tutte le parole, tutti gli aforismi, tutte le poesie, tutte le canzoni che sono state dedicate alle Donne, non bastano per raccontarne la Storia e per descriverne la meraviglia.

Forse queste scarpe rosse, ognuna con la strada che si è lasciata dietro e con quella che percorrerà, possono parlare. Sì, perché addosso ad una Donna, anche una scarpa è parola.

Vedo scarpe di bambina, vedo scarpe di ragazza, vedo scarpe di donna e vedo scarpe di anziana: e vedo Bambine spaventate, vedo Ragazze schiavizzate, vedo Donne stanche e vedo Anziane strappare alla vita dei brevi respiri: quelli che possono bastare per raccontare le brutalità subite.

Vedo scarpe basse, vedo scarpe col tacco, vedo scarponi da montagna e vedo scarpe da ballo: e vedo Donne che sono rimaste con i piedi per terra pur alzandosi in volo, vedo Donne che hanno dovuto sempre compiere il doppio, il triplo, il massimo per essere accettate ed apprezzate, vedo Donne che hanno scalato monti, abbattuti muri, varcato frontiere e corso in ogni dove per essere accolte ed ascoltate, e vedo Donne che nonostante tutto, non hanno spento la loro musica ma hanno continuato a cantarla e a danzarci al ritmo. E lo hanno fatto in piazza, per strada, nei campi, fuori dalle università a cui non hanno potuto accedere, davanti agli altari che non hanno desiderato, in faccia a uomini che non hanno amato e che non le hanno amate, ed insegnando, trasmettendo quella melodia alle loro figlie rendendole libere, o almeno fiduciose di diventarlo.

Vedo scarpe rotte, sporche, dimenticate: perché alle Donne, spesso, non è rimasta altra scelta se non fuggire via e perché a chi le circondava, spesso, è solo interessato farle fuggire. E le Donne che ci sono riuscite, pur se nella triste costrizione, sono state fortunate.

Vedo scarpe e sento scarpe: sento i loro passi, il loro rumore, il fruscio che producono quando strisciano per non far rumore: perché le Donne conoscono il significato e il valore della leggerezza, della lentezza e della delicatezza della voce bassa, quella con cui raccontano violenze che non sarebbero mai dovute accadere. Che non devono accadere più.

Vedo scarpe rosse e guardo le Donne che le indossano: sguardi sicuri, gambe forti e spirito imbattibile. Più le guardo, più le conosco, più le leggo, più le ascolto, e più le adoro. E adorandole mi insegnano ad adorare sempre più il mio essere Donna. Perché essere Donna, è il regalo più grande e più bello che la Vita mi ha concesso, fosse anche per il sol fatto che mi permette di capire le Donne.

E vi confido un segreto… tutte le volte in cui mi sono ritrovata davanti, accanto ad un uomo, non mi sono sentita superiore a lui né in alcun modo migliore: mi sono sentita semplicemente più fortunata. Perché essere Donna è dannatamente stupendo. Ed esserlo insieme alle Altre, lo è ancora di più.

Contro ogni forma di violenza.

Per tutte le Donne. Per tutte le Donne.

 

Deborah Biasco

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