Lo studio sul viaggio di iene e uomini preistorici è stato pubblicato su Science Advances.
Dall’Africa all’Eurasia
Iene e uomini preistorici hanno lasciato l’Africa approssimativamente nello stesso periodo, due milioni di anni fa. Infatti, esattamente come gli esseri umani, le iene attraversarono vaste e complesse migrazioni tra i continenti. Secondo i ricercatori possiamo osservare i loro flussi genetici ripetuti in Africa e in Eurasia. L’università di Copenhagen ha collaborato con l’università di Potsdam per sequenziare i genomi completi delle attuali iene maculate e, tramite i fossili europei e asiatici, quello delle estinte iene delle caverne. I risultati mostrano più di una correlazione tra Homo Sapiens e le iene.
Due famiglie diverse
La ricerca ha a lungo presunto che la iena maculata e quella delle caverne avessero uno strettissimo rapporto genetico. Analisi del DNA risalenti a quindici anni fa supportavano questa teoria. Tuttavia, utilizzando la tecnologia attuale e i nuovi dati, i ricercatori hanno mostrato che questa parentela non è poi così stretta. “Il rapporto tra iene maculate e delle caverne non può essere spiegato usando dati morfologici o tratti da brevi sequenziamenti del DNA mitocondriale e in realtà è stata ampiamente discussa per decenni” ha spiegato Michael Hofreiter, professore della Postdam.
Una relazione complicata
I dati mostrano che il rapporto tra iene e uomini preistorici non era dei più amorevoli: l’essere umano preistorico ebbe un forte impatto negativo sulla popolazione delle iene circa 100.000 anni fa. Gli scienziati hanno osservato che con l’aumentare della popolazione umana quella delle iene diminuiva. Pur condividendo le stesse rotte migratorie iene e umani non andavano d’accordo, tanto che i ricercatori ipotizzano che Homo Sapiens abbia avuto un ruolo importante nell’estinzione delle iene delle caverne, verso la fine dell’ultima era glaciale.
L’impatto dell’umanità sull’ambiente
Lo studio sottolinea come l’avanzare dell’umanità possa aver cambiato il rapporto con gli altri grandi mammiferi, iene comprese, da relativamente benigna a negativa. La ricerca fornisce nuovi dati su come e quando gli animali si sono spostati tra i continenti. Secondo i ricercatori sono necessari ulteriori studi comparativi sull’argomento, ma quello effettuato è conforme all’ipotesi secondo cui le migrazione animali sono in ondate. Numerose specie, quindi, avrebbero migrato nello stesso momento, forse in risposta ai cambiamenti climatici.
Daniele Tolu