Oltralpe, cultura e politica divisi dallo Iel, il pronome neutro che ha scatenato l’ira del ministro contro la redazione del dizionario Le Robert
Da qualche settimana uno dei più diffusi dizionari francesi, Le Robert, ha introdotto nel suo dizionario online Le Robert Dico en ligne una nuova parola: “Iel”. La definizione è la seguente: “parola rara, pronome personale di terza persona, impiegata per una persona, qualunque sia il suo genere.” Il primo dizionario, dunque, a introdurre un pronome di genere neutro, e ad attestarne dunque l’uso. Uso che va via via diffondendosi, non solo in Francia. Noto a tutti è il tentativo di cercare un’alternativa inclusiva rispetto ai plurali maschili. Appare evidente, dunque, come i cambiamenti sociali influenzino gli strumenti di comunicazione, e finalmente cerchino di intaccarli. Sembra dunque viva oggi l’attenzione su quanto il linguaggio sia spesso l’incarnazione di un retaggio patriarcale, difficile da scrostare. La lingua è però in movimento e in evoluzione come lo sono gli esseri umani, e per quanto scontato, spesso ciò è da ribadire.
La lettera del direttore del dizionario francese
A dimostrarlo, la lettera che il direttore generale del dizionario francese Le Robert ha dovuto pubblicare in seguito al dibattito scaturito dall’inserimento del pronome neutro Iel:
Che la controversia intorno alla nostra lingua, riguardo la sua evoluzione e il suo utilizzo possa essere talvolta viva, talvolta tempestosa, non è una novità, possiamo inoltre vederci un segno della sua vitalità.
Iel: la politica insorge contro il pronome neutro
Ciò in risposta alle critiche riguardo l’introduzione di Iel nel dizionario, a partire dal ministro dell’istruzione francese Jean-Michel Blanquer:
La scrittura inclusiva non è il futuro della lingua francese.
Il tweet del ministro è accompagnato da una lettera all’Accademia nazionale di Francia, che accusa Le Robert di far parte della “distruttrice ideologia Woke“. Quest’ultima si sarebbe diffusa in seguito alle proteste relative al movimento Black Lives Matter. L’ideologia andrebbe a caratterizzare una generazione consapevole e attenta a combattere le ingiustizie e le disuguaglianze sociali.
Per contro, il direttore del dizionario difende la scelta dell’inserimento del pronome nel dizionario, frutto di una discussione e di un’analisi dei testi oltre che delle attestazioni della parola. Un dizionario ha lo scopo non solo di attestare un uso, bensì anche di aiutare a comprendere, permettendo così alle persone di accettare o rigettare un significato. Nessuna imposizione aprioristica alla base di uno strumento utile alla diffusione della conoscenza. Il direttore conclude:
La missione del Robert è osservare l’evoluzione di una lingua francese in movimento, e di renderne conto. Definire le parole che le persone pronunciano è aiutare a comprenderle meglio.
La reazione della politica sembra, sulla scia dell’affossamento del Ddl Zan in Italia, quella di chiudere gli occhi di fronte cambiamento. La società è in evoluzione, la lingua ne è un riflesso conseguenziale. Quello che avviene oggi è già avvenuto secoli fa. Il cambiamento spaventa, indubbiamente però la scelta del Robert non volta le spalle a una società che è stanca di etichette chiuse e predefinite, ma che chiede semplicemente di essere legittimamente vista.
Carmen Alfano