Idrossiclorochina: il nuovo alleato di Donald Trump nella lotta contro il coronavirus

idrossiclorochina

Donald Trump colpisce ancora e aggiunge alla rubrica “consigli su come trattare il Covid-19” un nuovo suggerimento: profilassi con idrossiclorochina.

Dopo aver esortato la popolazione americana ad iniettarsi del disinfettante direttamente in vena, come riportato qui, consiglia di assumere idrossiclorochina per il trattamento preventivo contro il coronavirus.

“Cosa c’è da perdere?”

Afferma lui stesso durante l’ultima conferenza stampa alla Casa Bianca.

I giornalisti sono increduli e il mormorio sottostante lascia trasparire un netto disappunto.

Donald Trump decide di assumere regolarmente una pillola di idrossiclorochina al giorno, nonostante risulti negativo al coronavirus. Una terapia tutta homemade. Nulla di preoccupante, solo prevenzione ed è lui stesso ad annunciarlo:




http://https://www.youtube.com/watch?v=4KghZxUvy4k

L’efficacia della molecola è testata nel trattamento contro malaria, artrite reumatoide, lupus. All’inizio dell’emergenza sanitaria è stata utilizzata anche nelle profilassi anti-coronavirus, ma sono molti i medici che hanno messo in dubbio l’efficacia di una terapia simile. Sembrerebbero troppi gli effetti collaterali, soprattutto a livello cardiaco.

Anche Anthony Fauci, immunologo statunitense membro della task force USA contro il Covid-19, è tra coloro che ammonisce riguardo all’uso di questa molecola. La stessa Food and Drug Administration, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, esorta a non assumere idrossiclorochina al di fuori dell’ambiente ospedaliero, viste le numerose complicanze che potrebbero subentrare.

Trump insiste sui benefici e aggiunge:

“Sareste sorpresi dal numero di lavoratori in prima linea che la assumono”

Ma cos’è l’idrossiclorochina?

Si tratta di un farmaco antimalarico, ben testato e ampiamente utilizzato e conosciuto in campo reumatologico. È un farmaco che ha dimostrato, in diversi studi, un’efficacia nell’inibizione della replicazione dei virus in colture cellulari. L’effetto è dovuto ad un’interferenza con il meccanismo di ingresso del virus nella cellula.

Inoltre, l’idrossiclorochina ha un’utile funzione immunomodulante, che si aggiunge all’attività antivirale, entrambe fondamentali nella lotta contro il virus.

Questo il dato biologico. In realtà, il dato clinico arriva in forma non ufficiale dal consensus di alcuni medici cinesi, in cui viene dichiarato che l’utilizzo della clorochina ha portato a dei miglioramenti nel trattamento dell’infezione acuta.

L’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ha pubblicato nella sezione apposita del proprio sito ufficiale alcune schede aggiornate sull’utilizzo dei farmaci utilizzabili per il trattamento del Covid-19.

Tra questi compare anche la scheda dell’idrossiclorochina. Tuttavia l’AIFA non manca di richiamare l’attenzione sui rischi di reazioni gravi e avverse associate all’uso del farmaco. Riporta, inoltre, le dichiarazioni della Food and Drug Administration, che il 25 aprile scorso avvertiva di essere a conoscenza delle gravi alterazioni del ritmo cardiaco, riscontrate in alcuni pazienti Covid-19 positivi trattati con la molecola in questione.

In sintesi, l’AIFA consiglia un utilizzo del farmaco ben modulato, controllato e per un periodo di tempo compreso tra i 5 e i 7 giorni. Trump assume una pastiglia al giorno, da oltre una settimana e mezzo, semplicemente perché lo ritiene efficace nel trattamento di una malattia di cui – per inciso – non è affetto.

Un approccio decisamente discutibile al mondo medico e scientifico, quello di Donald Trump.

E mentre il mondo della ricerca procede a piccoli passi, noi, oltreoceano, rimaniamo in trepidante attesa del prossimo suggerimento anti-coronavirus firmato Dr. Donald Trump.

 

Giorgia Battaglia

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