Idrissa Idris Kane esempio dell’Italia che resiste

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Il suo nome è Idrissa Idris Kane, vive in Italia da 14 anni e da anni lavora in un’azienda del settore farmaceutico e alimentare di Milano.

Idrissa è uno di quelli costretti a lavorare in prima linea perché il Paese resti in piedi, rischiando ogni giorno la salute sua e quella di suo figlio di 9 anni.
Dopo settimane in prima linea, ha deciso di raccontare in una lunga lettera le sue emozioni, in questo momento così drammatico. E, a un certo punto, scrive una frase meravigliosa: “L’Italia – dice – non è anche mia solo quando mi fa comodo, ma anche quando è sul punto di crollare.”

“Quante volte ho sentito in questi ultimi anni: “Torna al tuo paese”, “L’Italia agli italiani”, “Non esistono neri italiani”, “Portate malattie “. Giuro che mi è capitato di voler mollare tutto e andarmene (…) – ricorda – Ma poi mi sono detto: perché dovrei ascoltare il delirio di qualche idiota? Mica rappresenta tutti gli italiani? Mi metto a pensare a tutte quelle belle persone che in questi anni, hanno lottato con noi, mi hanno mostrato affetto, rispetto, amore e mi sono convinto di non ascoltare più le voci dei cretini.
Oggi la situazione è preoccupante (…) Nonostante tutto, io indosso la mia mascherina, metto i miei guanti e ‪dal lunedì al venerdì‬, vado a lavorare, perché la nostra azienda è nel settore alimentare e farmaceutico. Ogni mattina, rilevazione della temperatura, mascherina quasi per tutto il giorno, regole comportamentali che cambiano ogni due secondi, ma non ho mai pensato di mollare. Non mollo perché l’Italia non è anche mia solo quando mi fa comodo, solo quando posso andare a lavorare senza preoccupazioni, uscire fare shopping, spesa, svagare senza pensieri. L’Italia è anche mia, anche quando rischia di crollare. Questo paese è anche nostro perché qui tanti hanno trovato lavoro, famiglia, persone speciali, tanti hanno avuto opportunità di ricominciare. Se la casa Italia brucia, tutti insieme tenteremo di spegnere il fuoco, se la barca Italia rischia di affondare, o ci salviamo tutti insieme o affondiamo tutti insieme. Questo per me è essere una comunità (…)”

Già, una comunità.
Un abbraccio enorme a te, caro Idrissa.
Che bella l’Italia che resiste.

 

Lorenzo Tosa

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