Idomeni: oltre 8.000 migranti saranno trasferiti nei prossimi giorni verso altre destinazioni, presumibilmente verso altri centri d’accoglienza.
Numerose sono state le tensioni che nei mesi scorsi hanno reso il campo un centro di proteste e di discussione all’interno della politica europea. Le critiche rivolte dai volontari e dai militanti delle ONG nei confronti delle istituzioni tenutesi il più possibile distanti, evidenziano la criticità di Idomeni nel suo funzionamento e la dubbia giustizia della sua esistenza.
Già a marzo si è avuta una chiara dimostrazione dell’insostenibilità di una situazione in cui migliaia di uomini, donne e bambini vivono in condizioni degradanti, potendo fare affidamento solo sull’intervento dei volontari che operano all’interno del campo.
La recinzione eretta dalla Macedonia per impedire il transito dei profughi ha contribuito nel creare non pochi disagi ed incidenti: i tentativi di oltrepassare la barriera sono stati vari e hanno spesso condotto a reazioni piuttosto dure da parte delle autorità macedone. Le maggiori vittime di tali situazioni sono spesso i bambini che inevitabilmente si ritrovano coinvolti nelle azioni attuate sia da coloro dentro la recinzione che da quelli all’esterno.
Idomeni, ritenuto essere il campo profughi più grande d’Europa, ospitava ormai da mesi migliaia di persone in attesa di continuare la loro rotta verso la Germania e l’Europa centro-settentrionale.
Per tali ragione, presumibilmente, le autorità greche hanno dato avvio a questa evacuazione.
Le operazioni di sgombro sono state avviate all’alba di martedì 24 maggio: la polizia greca si è preparata ad entrare nel campo già prima che il sole sorgesse e alle sei del mattino l’operazione era già in corso. Sembra che circa 200 persone, dopo la notizia dell’imminente partenza, abbiano tentato di raggiungere la Macedonia attraversando le foreste che circondano il confine greco-macedone; il viaggio intrapreso nel cuore della notte ha avuto breve durata ed è stato interrotto dall’intervento della polizia macedone.
L’operazione sembra procedere con calma e senza grosse difficoltà, ma mancano i riscontri reali della situazione in quanto i poliziotti, ancora in piena notte, hanno invitato media e volontari ad allontanarsi dalla zona.