La storia di Ida Castelluccio e Nino Agostino, giovani innamorati che condividevano un amore profondo, furono vittime di un tragico destino che li ha portati via troppo presto. La loro storia è un commovente esempio di dedizione e coraggio, un simbolo della lotta contro la mafia e per la giustizia.
Ida Castelluccio era una giovane donna dal sorriso radiante, con occhi azzurri e capelli castani che esprimevano dolcezza e calore. Amava studiare e approfondire la storia delle civiltà antiche, in particolare quella della Grecia. Questo amore per la conoscenza la portò ad iscriversi al liceo classico, con il sogno di diventare un’insegnante. Ma la sua dedizione non si limitava solo all’ambito accademico. Ogni settimana dedicava il suo tempo al volontariato presso l’istituto Villa Nave a Palermo, che ospitava minori con disabilità. Il suo spirito altruista la portò persino a donare una collana che indossava ad una delle bambine dell’istituto, dimostrando la sua generosità e il desiderio di rendere felici gli altri.
Nell’agosto del 1986, durante una festa di compleanno, Ida conobbe Nino Agostino, un poliziotto dal carattere estroverso. Il ragazzo riuscì a conquistare il cuore di Ida, tanto che i due innamorati decisero di costruire un futuro insieme, aspettando il momento giusto per il loro matrimonio. Così, il 1 luglio 1989, Ida e Nino si sposarono. Lei aveva appena 19 anni, ma la sua determinazione e forza interiore erano evidenti a tutti.
Dopo il matrimonio, i due intrapresero un viaggio di nozze in Grecia, una meta scelta proprio per la passione di Ida per l’antica civiltà greca. Nel frattempo, Ida era anche in attesa di un bambino, il frutto del loro amore. Decisero di andare ad abitare ad Altofonte, vicino a Villagrazia di Carini, progettando il loro futuro insieme.
Tuttavia, il destino aveva in serbo per loro una tragica svolta. Il 5 agosto del 1989, durante una serata in cui stavano tornando a casa dopo aver visitato la famiglia di Nino, furono improvvisamente assaliti da due uomini su una moto che iniziarono a sparare. Nino fu colpito, ma Ida, con la forza della disperazione, tentò di salvarlo. Mentre urlava “Io so chi siete”, fu uccisa insieme al bambino che portava in grembo.
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Le circostanze di questo duplice omicidio rimangono avvolte dal mistero, ma negli ultimi anni sono emerse connessioni con l’attività di intelligence di Nino Agostino nel contrasto alla mafia. I genitori di Nino si sono battuti incessantemente per ottenere giustizia, cercando di far emergere la verità dietro questa tragedia. Nonostante i depistaggi e le sfide, la ricerca della verità ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio di alcune figure chiave coinvolte nell’omicidio.
La memoria di Ida Castelluccio e Nino Agostino è viva nelle azioni dei loro familiari e delle comunità che li hanno conosciuti. Diversi Presidi di Libera, la famosa associazione che si batte contro le mafie, portano avanti la loro storia come simbolo di lotta e resilienza. Anche a Palermo, è stata dedicata loro una Biblioteca sociale per contrastare la mentalità mafiosa attraverso la cultura e l’istruzione.
Nel corso degli anni, vari sforzi sono stati compiuti per mantenere viva la memoria di Ida e Nino. La giornalista Antonella Beccaria ha realizzato un documentario audio intitolato “Oltre la morte” per raccontare la loro storia e la lotta per la verità. Nel 2022, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno, è uscito il film-documentario “Io lo so chi siete” che narra il percorso di Vincenzo Agostino, padre di Nino, nella ricerca della verità.
La storia di Ida e Nino è un monito contro la violenza della mafia, un esempio di amore e coraggio interrotti prematuramente ma mai dimenticati. La loro memoria vive nella lotta per la giustizia e nell’aspirazione a un mondo libero da criminalità e ingiustizia.