iConsent: sì, lo voglio. In Danimarca il consenso si gestisce in app

iConsent

iConsent è l’app per dare il consenso a fare sesso entro 24 ore.





Se ad un primo impatto la cosa potrebbe sembrare uno scherzo, in realtà non lo è: iConsent è stata sviluppata in Danimarca dalla società Schellenbauer&Co, ed è attualmente disponibile solo per Android.

L’applicazione funziona in modo semplice. Non si tratta di una app di incontri, infatti l’utente che inizia il procedimento deve essere in possesso del numero di telefono del secondo utente. Il numero deve essere appunto caricato sull’applicazione, che si riserva il compito di contattare il destinatario e ricevere il suo consenso. Dal momento dell’accettazione, se questa si verifica, il contratto stipulato ha una durata di 24 h.

Gli utenti riceveranno anche suggerimenti sulla contraccezione e link a pagine che offrono aiuto in caso di abuso.

La rivista Femina ha intervistato Anna Fast Nilsson. La Nilsson, che figura tra gli ideatori di iConsent, ha dichiarato:

La novità contribuirà a sensibilizzare i clienti. Anche se ciò non elimina la responsabilità di ciascuno, prima, durante e dopo il rapporto sessuale.

iConsent arriva in Danimarca in seguito ad una svolta legale del Paese. Fino alla fine dello scorso anno, infatti, l’ordinamento danese considerava stupro solo i casi in cui si fossero verificate violenza o minacce, o in cui la vittima avesse dimostrato di essersi trovata in una situazione di coercizione o vulnerabilità.

Dal 1 gennaio 2021, però, la situazione è cambiata.

È infatti entrata in vigore una legge introdotta il 17 dicembre, sul modello di un analogo disegno di legge svedese del 2018. In base a questa nuova legge, l’amore senza consenso esplicito è considerato stupro.

L’obbligo del consenso esplicito assume una grande importanza se si pensa che, in passato, era molto difficile punire episodi verificatisi a seguito della condizione di incoscienza o debolezza di uno dei due partner. Per questo motivo la Danimarca, ove si registrano 11400 abusi l’anno, vedeva arrivare davanti ad un giudice solo quattro stupri su dieci.

Le critiche, naturalmente, non sono mancate.

L’amore diventerà meno sexy di una conferenza stampa

Ha sentenziato Berlingske, il quotidiano più antico della Danimarca. Lene Stavngaard, presidente dell’organizzazione no-profit Sex and Society, ha sottolineato come l’app non possa rappresentare la soluzione al consenso, perché l’amore non è un contratto. Dalla stessa organizzazione arrivano poi ulteriori perplessità, poiché ci si chiede cosa possa accadere se, una volta espresso il proprio consenso telematico, si cambi idea all’ultimo momento senza avere modo di utilizzare lo smartphone.

Tra le critiche spicca poi quella dell’avvocato difensore Morten Bjerregaard:

Bisogna essere molto consapevoli che il consenso si applica solo finché entrambe le parti lo desiderano. L’app non verrà presa in considerazione in tribunale. Il consenso elettronico non renderà più facile provare che una persona non ha commesso uno stupro.

Mariarosaria Clemente

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