I volti della Canapa è un libro di Maria Novella de Luca e vogliamo parlarvene perché in Italia questo argomento è ancora Tabù. A cosa serve la canapa? Può servire anche a curarsi? E come?
Bisogna raccontare, come si fa nel libro, di quelle persone che non possono continuare a lottare da sole. Di chi non ha aiuti o dosi sufficienti.
Non è certo un punto di arrivo, forse di partenza sì.
Allora ecco i volti della Canapa.
Curarsi attraverso la cannabis
Storie che fanno da sfondo a una battaglia di civiltà. Curarsi attraverso la cannabis terapeutica è possibile e a dirlo è la scienza. Non sono ideologie, esistono dei reali miglioramenti fisici, psicologici e di vita in generale.
“Sono ammalata di fibromialgia, una malattia sempre più comune, un male che ti annienta e ti toglie la vita piano piano. Sono cinque anni che vivo con dolori fortissimi in ogni parte del corpo, ma da qualche settimana sono rinata. Ho cominciato una nuova vita. Ho cominciato una nuova cura.”
L’efficacia della terapia
“Ho iniziato ad usare la cannabis a scopo terapeutico.” Non si tratta di “farsi le canne”, che sono tutt’altra cosa, ma di assumere dei preparati galenici con i principi attivi che la cannabis contiene. Se ci pensate, tutti gli antidolorifici più in voga sono oppiacei, e il loro uso è ampiamente ammesso e diffuso. La cannabis a uso terapeutico, in confronto, è acqua fresca, quanto a concentrazione di principi attivi. Gli oppiacei danno dipendenza, la cannabis cura. E non solo la mia malattia, ma si usa per la sclerosi multipla, per i dolori neuropatici e per i dolori oncologici. Ho letto tanti studi sull’efficacia di questa pianta e ora in Italia i farmaci a base di cannabis sono legali. Legali, ma non si trovano, i medici non li prescrivono, le farmacie non li preparano e quando si trovano sono a carico del paziente. Perché?”
Racconta così, Rosanna, una ragazza che decide di dire la sua sull’uso terapeutico della cannabis.
La difficoltà di questa terapia
“L’uso terapeutico della cannabis nel nostro paese è legale dal 2013 e sono undici per ora le regioni che ne hanno regolamentato l’utilizzo. Fino al 2016 si usava la cannabis di produzione olandese. Dal gennaio 2017 è stata legalizzata la produzione di Stato della cannabis terapeutica (Fm2) da parte dell’Istituto chimico e farmaceutico militare di Firenze.”
Spiega la dottoressa Eleonora Bonacci, medico specialista in Reumatologia presso il Policlinico San Marco di Zingonia (Bergamo).
Farsela prescrivere non è per niente semplice. In realtà, ogni medico potrebbe prescrivere la cannabis come un medicinale qualsiasi. Spesso i medici sono impreparati o semplicemente contrari alle proprietà terapeutiche della cannabis. Un processo normale diventa una vera odissea.
“Senza contare che, tranne qualche eccezione a livello regionale, anche con la ricetta la spesa resta a carico del paziente, salvo che le cure non si svolgano in ospedale”.
prosegue la reumatologa.
Un altro aspetto che ne rende l’accesso difficile è la quantità insufficiente come molti pazienti lamentano.
Mariafrancesca Perna