Il movimento verde, o alcune correnti di pensiero al suo interno, ha costituito la prima fonte di una riflessione filosofica sui temi del cambiamento climatico.
A dirla tutta, non esiste un movimento verde, ma una serie diversificata di posizioni, prospettive e ricette per l’azione. Il pensiero verde è nato dalla Rivoluzione industriale, epoca che segna l’inizio della produzione indiscriminata di massa e del consumo vorace di risorse naturali. Le conseguenze di questa fame insaziabile di materiali erano già chiare quattro secoli fa: le risorse non sono infinite, e non si può immaginare il futuro delle specie se non ci si impegna a tutelare il pianeta e quello che ha offrirci.
I Verdi in Italia: valori e principi ispiratori
In Italia la Federazione dei Verdi viene fondata nel 1986, divenendo un partito politico di ispirazione ambientalista e pacifista, membro del Partito Verde Europeo. Nella Dichiarazione sui principi ispiratori si elencano i valori che hanno dato forma e sostanza al partito verde italiano.
- Verde è chi assume la tutela dell’ecosistema come ragione della propria identità.
- Verde è chi vede nella crescita economica, imperniata sullo sfruttamento più intenso ed esteso della natura e del lavoro umano, la causa originaria dello stato di degrado del nostro pianeta.
- Verde è chi ritiene che le grandi migrazioni e il riprodursi di conflitti locali e di guerre regionali abbiano la loro radice nel crescente divario tra Nord sviluppato e Sud depresso, tra aree ricche e aree povere, tra mondi dell’opulenza e mondi della miseria.
- Verde è chi rifiuta ogni forma di razzismo e discriminazione.
- Verde è chi si adopera per la salvaguardia e in difesa dei diritti degli altri animali e fa propria la dichiarazione universale dei diritti degli animali approvata dall’UNESCO.
- Verde è chi si impegna per l’unità politica dell’Europa sulla base del federalismo democratico e del principio di sussidiarietà.
I punti chiave della politica verde
I Verdi sono nati per difendere l’ambiente in cui viviamo, l’ecosistema e la biodiversità. L’ambiente non può rappresentare un punto di un programma di governo ma essere programma di governo. Condannano il modello di sviluppo del mondo contemporaneo, modello basato sulla crescita indiscriminata dei prodotti, del mercato, del reddito, del dominio, del controllo sociale degli armamenti, dello sfruttamento del risorse e del lavoro umano, della mercificazione di ogni aspetto della vita e del pianeta in tutte le latitudini della Terra. Sul piano politico abbracciano valori come l’antifascismo, l’antirazzismo la non violenza.
La coscienza collettiva ecologista che si sta sviluppando negli ultimi anni sembra soffiare a favore del Partito Verde Europeo. Gli effetti del cambiamento climatico, primi sintomi evidenti di una politica che per secoli si è disinteressata all’ambiente, sono sotto gli occhi di tutti, e spaventano. Spaventano soprattutto i giovani, prossimi protagonisti di un futuro incerto. La politica è il primo agente che può fare la differenza, adottando misure restrittive o incentivi per le industrie e promuovendo un’economia sostenibile.
I Verdi alle prossime elezioni
Si chiamerà Liberi, Uguali, Verdi la nuova formazione politica che prova a unire alcune anime della sinistra piemontese in vista delle elezioni regionali del 26 marzo. L’obiettivo, spiega Marco Grimaldi, “è quello di rappresentare tutti coloro che in questi anni si sono battuti per la giustizia sociale, l’inclusione, i diritti, contro il riscaldamento climatico. L’obiettivo è quello di una riconversione ecologica dell’economia e la messa in sicurezza del territorio. Le ragazze e i ragazzi scesi in piazza in tutto il mondo negli ultimi mesi nelle nostre città ci spronano a cambiare tutto prima che cambi il clima”.
Alle europee, invece, i Verdi correranno con Possibile, il movimento fondato da Pippo Civati, nella lista Europa Verde. E‘ un progetto annunciato come “ecologista, europeista, solidale, femminista”. Tra i candidati, oltre al segretario di Possibile Giuseppe “Pippo” Civati, il presidente dei Verdi Angelo Bonelli.“
Secondo il sociologo e politologo britannico Anthony Giddens, autore de Politica del cambiamento climatico, il movimento verde perderà la propria identità mano a mano che la politica ambientale entrerà a far parte del mainstream, delle nazioni e del linguaggio comune.
Ilaria Genovese