I Verdi e la loro riflessione filosofica e politica sul cambiamento climatico

Il movimento verde, o alcune correnti di pensiero al suo interno, ha costituito la prima fonte di una riflessione filosofica sui temi del cambiamento climatico.

A dirla tutta, non esiste un movimento verde, ma una serie diversificata di posizioni, prospettive e ricette per l’azione.  Il pensiero verde è nato dalla Rivoluzione industriale, epoca che segna l’inizio della produzione indiscriminata di massa e del consumo vorace di risorse naturali. Le conseguenze di questa fame insaziabile di materiali erano già chiare quattro secoli fa: le risorse non sono infinite, e non si può immaginare il futuro delle specie se non ci si impegna a tutelare il pianeta e quello che ha offrirci.



verdiSolamente intorno al 1970, in Germania, nacque il termine verde in ambito politico. Da allora i Verdi si svilupparono in un movimento mondiale e il loro primo incontro avvenne nel ’92 alla Conferenza di Rio delle Nazioni Unite. La carta dei principi su cui si fonda il movimento verde tedesco è formata dai seguenti punti: saggezza ecologica,  giustizia sociale, democrazia partecipativa, non violenza, sostenibilità e rispetto per la diversità.

I Verdi in Italia: valori e principi ispiratori

In Italia la Federazione dei Verdi viene fondata nel 1986, divenendo un partito politico di ispirazione ambientalista e pacifista, membro del Partito Verde Europeo. Nella Dichiarazione sui principi ispiratori si elencano i valori che hanno dato forma e sostanza al partito verde italiano.

I punti chiave della politica verde

I Verdi sono nati per difendere l’ambiente in cui viviamo, l’ecosistema e la biodiversità. L’ambiente non può rappresentare un punto di un programma di governo ma essere programma di governo. Condannano il modello di sviluppo del mondo contemporaneo, modello basato sulla crescita indiscriminata dei prodotti, del mercato, del reddito, del dominio, del controllo sociale degli armamenti, dello sfruttamento del risorse e del lavoro umano, della mercificazione di ogni aspetto della vita e del pianeta in tutte le latitudini della Terra. Sul piano politico abbracciano valori come l’antifascismo, l’antirazzismo la non violenza.

La coscienza collettiva ecologista che si sta sviluppando negli ultimi anni sembra soffiare a favore del Partito Verde Europeo. Gli effetti del cambiamento climatico, primi sintomi evidenti di una politica che per secoli si è disinteressata all’ambiente, sono sotto gli occhi di tutti, e spaventano. Spaventano soprattutto i giovani, prossimi protagonisti di un futuro incerto. La politica è il primo agente che può fare la differenza, adottando misure restrittive o incentivi per le industrie e promuovendo un’economia sostenibile.

I Verdi alle prossime elezioni




Si chiamerà Liberi, Uguali, Verdi la nuova formazione politica che prova a unire alcune anime della sinistra piemontese in vista delle elezioni regionali del 26 marzo. L’obiettivo, spiega Marco Grimaldi, “è quello di rappresentare tutti coloro che in questi anni si sono battuti per la giustizia sociale, l’inclusione, i diritti, contro il riscaldamento climatico. L’obiettivo è quello di una riconversione ecologica dell’economia e la messa in sicurezza del territorio. Le ragazze e i ragazzi scesi in piazza in tutto il mondo negli ultimi mesi nelle nostre città ci spronano a cambiare tutto prima che cambi il clima”.

Alle europee, invece, i Verdi correranno con Possibile, il movimento fondato da Pippo Civati, nella lista Europa Verde. Eun progetto annunciato come “ecologista, europeista, solidale, femminista”. Tra i candidati, oltre al segretario di Possibile Giuseppe “Pippo” Civati, il presidente dei Verdi Angelo Bonelli.“

Secondo il sociologo e politologo britannico Anthony Giddens, autore de Politica del cambiamento climatico, il movimento verde perderà la propria identità mano a mano che la politica ambientale entrerà a far parte del mainstream, delle nazioni e del linguaggio comune.

Ilaria Genovese

Exit mobile version