I postumi della guerra: l’Ucraina è il paese più minato al mondo

paese più minato al mondo

Secondo il Washington Post l’Ucraina è diventato il paese più minato al mondo. Secondo il quotidiano statunitense oltre il 30% del territorio ucraina sarebbe stato contaminato da mine o altri ordigni esplosivi, andando a coprire un’area più ampia della Florida. E visto che il conflitto con Mosca non è ancora concluso, la situazione peggiorerà ulteriormente.

Il paese più minato al mondo

L’Ucraina ha raggiunto, suo malgrado, un nuovo record, diventando il paese più minato al mondo. La notizia è stata riportata dal Washington Post, il quale afferma che il tempo necessario per rimuovere tutti gli ordigni dal suolo ucraino ammonterebbe a vari decenni se non centinaia di anni. La notizia si basa sul rapporto redatto dal Mines Advisory Group, il quale ha stimato che circa il 30% del territorio ucraino (pari a 67 miglia quadrate) sarebbe stato contaminato da mine e da altri ordigni esplosivi che richiedono operazioni di sminamento. L’area in questione sarebbe più grande della Florida. Il direttore del Mines Advisory Group, Greg Crowther, ha dichiarato al Post che non si era mai visto “niente di simile ” e che questa quantità di ordigni sul suolo di un paese “non ha precedenti negli ultimi 30 anni“.

La situazione però non è destinata a migliorare. Il conflitto tra Russia e Ucraina non sembra essere vicino ad una fine o ad un qualche accordo di tregua, perciò le varie bombe e mine continueranno ad essere sparse sul territorio cercando di impedire l’avanzata del nemico. Le mine però non riconoscono l’uniforme del nemico, semplicemente esplodono se innescate, anche dai civili. Entrambi gli schieramenti usano mine anticarro ed antiuomo, strumenti utilissimi per fare in modo che i carri e i soldati nemici non circolino su una determinata zona. Le mine antiuomo però sono pericolosissime per i civili che non conoscono la loro posizione: queste infatti .richiedono molta meno pressione di una mina anticarro per detonare. Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, tra i febbraio 2022 e luglio 2023, sono stati 298 i civili uccisi da ordigni esplosivi, mentre i feriti sono oltre 630. In linea teorica, l’Ucraina (al contrario di Russia e Stati Uniti) sarebbe firmataria del Trattato di Ottawa, convenzione che vieta l’utilizzo di mine antiuomo in situazioni di conflitto, ma nella pratica non sembra essere così, ci sono in fatti prove che il governo di Kiev le utilizzi.

Le lunghe operazioni di sminamento

In Ucraina i civili morti e feriti a causa delle mine sono molti, occorre quindi sminare al più presto il territorio. Secondo gli esperti però, usando le squadre che attualmente sono all’opera, sarebbero necessari oltre 700 anni per completare il processo, questo perché non si riesce a procedere alla velocità opportuna. Le persone che sono state mutilate dalle mine sono molteplici e il processo di sminamento è lungo, costoso e complesso. La Banca Mondiale stima che lo sminamento dell’Ucraina costerà circa 37,4 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni (95 dei quali già impiegati dagli Stati Uniti secondo il Dipartimento di Stato). Se nelle zone più calme del conflitto si riescano ad usare veicoli specializzati per rimuovere gli ordigni, la quantità di mine in prima linea è così elevata e fitta che gli artificieri hanno spesso dovuto ricorrere allo sminamento manuale, individuando gli esplosivi anche con l’aiuto dei cani e dei metal detector, battendo il territorio palmo dopo palmo, non sapendo se al segnale troveranno una mina attiva oppure una ormai inutilizzabile.

A causa della lunghezza delle operazioni, esiste anche un buon numero di sminatori civili che si impegna per bonificare le aree dove vivono; si tratta dunque di persone comuni altamente addestrate e muniti di attrezzature di sicurezza dall’esercito in modo da disinnescare gli ordigni che trovano, ma che comunque non sono militari e che hanno più quindi più probabilità di cadere vittime di incidenti gravi e letali. Oltre a loro pare esista un “mercato nero di sminatori“, dove individui offrono agli agricoltori uno sgombero spesso frettoloso e inaffidabile dei loro campi: i contadini sovente devono ricorrere a loro per poter continuare a provare a racimolare i soldi per vivere. Ridare un territorio sicuro agli abitanti dell’Ucraina è di importanza fondamentale: non solo per poter coltivare e circolare liberamente senza dover provare paura ad ogni singolo passo, ma per poter forse tornare finalmente alla normalità e a vivere.

Marco Andreoli

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