Chi ama molto leggere viene simpaticamente definito “topo di biblioteca” per sottolineare la caratteristica di trascorrere il tempo a leggere e divorare le pagine di un libro, come un topo le rosicchierebbe per ragioni differenti.
In Portogallo esistono due famose biblioteche i cui preziosi testi sono protetti da custodi “speciali” che nell’aspetto ricordano proprio i topi: si tratta però di una colonia di pipistrelli.
Nella città portoghese di Coimbra si trova una delle più antiche e affascinanti Università, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2013.
Essa ospita la Biblioteca Joanina, risalente al XVIII secolo, con oltre 200.000 volumi d’inestimabile valore esposti in meravigliose sale decorate in stile barocco.
Gli arredi e l’edificio sono stati costruiti per garantire un ambiente ideale alla conservazione dei libri: il livello dell’umidità è costante così come la temperatura, tra i 18° e i 20°C.
Sempre in Portogallo esiste un’altra rinomata biblioteca monastica nel Palazzo Nazionale di Mafra che contiene 35.000 volumi, testimonianza del periodo che va dal XIV al XIX secolo, con preziosi incunamboli e rari spartiti musicali.
Nonostante le attenzioni e l’ambiente adatto alla conservazione, i libri negli archivi e nelle biblioteche subiscono l’assalto di almeno una settantina di insetti: alcuni si nutrono di carta, o meglio della cellulosa, altri delle colle, del rivestimento in pelle o in cuoio delle copertine, della tela, delle cuciture o costolature dei libri.
Altri insetti sono interessati alle strutture che ospitano i tomi quali scaffali e armadi, provocando indirettamente danni anche ai testi.
I più noti tra questi “fagocitatori” sono i tisanuri o pesciolini d’argento, gli ortotteri come il grillo, oppure blatte, termiti, pidocchi dei libri, tarme, coleotteri, formiche e vespe.
Il pipistrello è un mammifero alato di cui esistono ventisei specie diverse: alcune si nutrono di polline e senza di loro molte piante non riuscirebbero a riprodursi, altre di frutta e quindi ne disperdono i semi favorendone la crescita, altre ancora sono carnivore e mangiano topi, rane, piccoli uccelli e pesci.
Quelle che vivono in Europa si nutrono di insetti e appartengono a loro le colonie che hanno trovato un rifugio ideale nelle due biblioteche portoghesi.
Da almeno duecento anni i pipistrelli si sono stabiliti nelle sale decorate con stucchi in legno e oro fornendo una difesa ecologica al patrimonio culturale custodito.
Si tratta di un mammifero abitudinario che tende a utilizzare gli stessi luoghi tramandandoli di generazione in generazione, prediligendo i vecchi edifici.
Durante il giorno si rifugia negli anfratti, fessure e intercapedini di cui sono ricchi gli antichi palazzi e alla notte comincia il lavoro “ecosostenibile” di protezione dei libri.
I pipistrelli agiscono al buio e si orientano emettendo ultrasuoni che l’orecchio umano non riesce a udire. Gli studiosi hanno messo specifiche apparecchiature nella biblioteca di Coimbra per registrare la loro presenza e, analizzando gli escrementi, hanno stabilito che appartengono ad almeno due specie diverse.
Si è così creato un rapporto simbiotico tra pipistrelli e uomo, dato che quest’ultimo usufruisce del loro efficace supporto di protezione ecologica, mentre i mammiferi possono vivere in un ambiente tranquillo e ricco di cibo, al sicuro dai predatori.
Ogni sera i tavoli della biblioteca, anch’essi preziosi pezzi d’antiquariato, vengono coperti con appositi teli per proteggerli dalle feci dei cacciatori notturni e ogni mattina sono ripuliti e tolti.
Un ottimo esempio di convivenza tra animali e uomini, che dovrebbero rispettarli anche in assenza di un vantaggio diretto ed evidente come in questo particolarissimo caso.
Questo timido mammifero che incute ingiustificato terrore può costituire un valido aiuto per la creazione di un ecosistema virtuoso nel settore agricolo.
Nutrendosi di insetti che danneggiano i raccolti, aiuta gli agricoltori a ottenere una produzione più abbondante riducendo l’impiego di pesticidi, dannosi alla salute di uomini, animali e ambiente.
Ci sono solo tre specie di pipistrelli che si nutrono di sangue praticando piccoli tagli sulla pelle di altri animali e vivono tutte nella zona centrale e meridionale dell’America.
La presenza dei pipistrelli nella biblioteca Joanina viene taciuta e quasi nascosta nei depliant per non scoraggiare i turisti che, ricordando paurose storie sui vampiri, potrebbero non visitare quei luoghi temendo la loro presenza…
Paola Iotti